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L’eugenista Odifreddi: «lo Stato deve imporre l’aborto alle donne»

Creato il 14 dicembre 2011 da Uccronline

L’eugenista Odifreddi: «lo Stato deve imporre l’aborto alle donne»Avevamo appena finito di parlare del razzismo di Piergiorgio Odifreddi verso i medici cattolici, che considera letteralmente dei “malati di mente” (cfr. Ultimissima 9/12/11), e il “matematico incontinente” ne ha combinata un’altra. Da razzista si è scoperto anche eugenista. Oltre che per sistemare questioni personali molto scottanti, il sedicente matematico ama abusare del potere di avere tra le mani il blog  “Il non senso della vita di Piergiorgio Odifreddi” (senza alcuna virgola!), per occuparsi anche di bioetica ed eugenetica.

Si è così interessato della storia della sedicenne di Trento che desiderava tenere il figlio concepito con un albanese, ma i genitori si sono rivolti al tribunale per farla abortire, ricevendo però risposta negativa perché l’aborto è un diritto, non certo un dovere. Odifreddi non ci ha visto più, esaltato dalla politica del figlio unico cinese, ha fatto un appello nazionale. Se si scoprisse a priori che il nascituro non potrà vivere una vita felice (e chi lo stabilisce? Pierpippo Odifreddi forse?), allora «i tribunali dovrebbero intervenire per impedire la procreazione. Anzitutto, in maniera preventiva, forzando all’uso di anticoncezionali. E poi, quando la prevenzione avesse fallito, imponendo la cessazione della gravidanza [...]. La procreazione responsabile è un dovere civile e sociale anche, e soprattutto, dei cittadini adulti sposati. E uno stato degno di questo nome dovrebbe vigilare affinché essa fosse praticata, e imposta quando non lo fosse». Lo Stato dunque dovrebbe valutare chi potrà essere felice e chi non potrà esserlo, obbligando le donne ad abortire.

Di reazioni non ce ne sono state molte, d’altra parte Odifreddi è un fondamentalista e non se lo fila nessuno. Tuttavia sottolineiamo il giudizio di Monica Mondo, che commenta così le parole del matematico incontinente: «Chiaro, semplice. Dunque: nella pianificazione necessaria dello Stato facciamo fuori i bambini che nascerebbero poveri: quelli che potrebbero nascere “diversi”, ammalati, o che potrebbero diventarlo, c’è l’analisi del dna a garanzia; quelli brutti, quelli maschi e/o femmine, a seconda di quanto serva, in Corea e in Cina ci riescono benissimo (gay, zingari? Per ora no, non sta bene, sono categorie protette. Ma si sa mai…) Si chiama eugenetica. La praticavano i geniali aguzzini di Hitler, tanti anni fa. Erano dei geni, qualcuno anche scienziato. La ragione la usavano benissimo». Qualcun’altro lo definisce invece “nazista”, mentre il filosofo Scandroglio ne dimostra l’inconsistenza razionale: «a dar retta ad Odifreddi la vita non vale di per se stessa ma solo se adornata da salute, “benessere, felicità, autorealizzazione”. Ciò ovviamente si deve applicare anche ai già nati. Il risultato è letale. Infatti, dal momento che Odifreddi, al pari di noi tutti poveri mortali, nella sua esistenza ha con quasi certezza sofferto di qualche seppur piccolo dispiacere che ha incrinato il suo perfetto stato di benessere psicofisico, è doveroso comandare al professore di farla finita perché la sua vita non vale più nulla». E non vale più parlare di autodeterminazione dicendo: “Ma a me la mia vita piace lo stesso”, perché «la vita intaccata anche da un’ombra di dispiacere perde la qualifica di vita degna di essere vissuta. E dunque piaccia o non piaccia occorre che un tribunale costringa il professore di logica ad una marcia forzosa verso il cimitero». Insomma, conclude Scandroglio: «la supposta coerenza del “logico” Odifreddi ci pare in realtà assai autoconfutatoria perché ha messo a segno in poche righe un bel cumulo di paralogismi e sofismi, cioè di sillogismi erronei (l’ABC per chi studia logica)».

Notiamo comunque che non solo i suoi seguaci più affezionati si sono indignati nei commenti sotto il suo blog. Ma anche diversi non credenti dai loro siti web hanno preso posizione: «per Odifreddi se una coppia è povera, incasinata, non in grado di assicurare al nascituro la felicità (cosa che immagino invece sia perfettamente alla portata dei famosi matematici anticattolici) lo Stato ha il dovere di impedirgli di avere figli. Ricorrendo alla contraccezione forzata o all’aborto forzato. Idee agghiaccianti, che abbiamo visto realizzarsi solo nei regimi più crudeli. O nelle distopie più cupe e pessimistiche. Come 1984 di Orwell, appunto», dice uno di quelli più interessanti.


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