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L'Europa dei ladri si ferma a Cipro

Creato il 20 marzo 2013 da Marcar

Almeno per ora, il parlamento cipriota ha detto no alla rapina organizzata e pretesa dalla Troika europea in cambio dell'aiuto da dieci miliardi di euro.

Si trattava, in pratica, di accettare l'elemosina UE e prelevare forzosamente (un po' come fece Giuliano Amato anni fa, qui in Italia) addirittura fino al 15% dei soldi depositati nella banche dell'isola, con l'esenzione dei piccoli depositi. Insomma una vera e propria grassazione, alla quale i ciprioti nelle piazze e i parlamentari nella loro sede naturale a Nicosia, hanno risposto con un bel pernacchione.

A Cipro si parla ora di accettare gli aiuti della Russia in cambio della concessione sui depositi di risorse naturali scoperti nelle acque territoriali. Meglio un accordo commerciale che una rapina vera e propria.

Da noi, invece, si verifica l'esatto contrario: il governo ancora in carica sta studiando un piano per tagliare quasi 200 miliardi dallo stato sociale degli italiani. Giarda ha predisposto tutti i rendiconti possibili.

Il che equivale a demolire letteralmente quel che resta dei servizi pubblici, oltre a bloccare ancora una volta i pagamenti che la PA deve alle imprese private. Purtroppo, ce lo meritiamo: non sappiamo alzare la testa, come i ciprioti, gli islandesi, gli argentini ma solo pendere dalle labbra della nostra maledetta partitocrazia, la quale, è bene ricordarlo, dopo aver votato tutti i provvedimenti del governo Monti-Napolitano-Fornero, ha preso voti dalla cittadinanza pari ai due terzi dell'attuale parlamento. Chi è causa del suo mal, pianga sé stesso.

 

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