
In attesa di vederlo allora nella prossima sfida intitolata "Fast & Furious 7", che lo porterà a confrontarsi con l'action purissimo, la consacrazione che lo elegge a tutti gli effetti esperto del brivido arriva con "L'Evocazione: The Conjuring", ennesimo filone a sfondo demoniaco tratto da una storia vera, che prende in prestito uno dei casi più terrificanti trattati dalla famiglia Warren - esperta in rilevazione e rimozione di oscure presenze - con l'intento, ormai complicatissimo, di colpire e suggestionare lo spettatore e il suo cinismo.
La mano allenata di Wan dietro la macchina da presa dimostra perfettamente però come per fare la fortuna (e la paura) di un horror, spesso, sia indispensabile l'esercizio e la tecnica del suo regista. Saper imprimere suspance nell'immediato, lasciare che il timore navighi perenne sul filo del rasoio e quindi mettere costantemente in soggezione spaventando a priori prima ancora che il terrore si presenti o meno in scena, sono attitudini acquisite con il frutto di un lavoro meticoloso e attento sin dai minimi dettagli. A sostenerlo chiaramente c'è anche la presenza di una sceneggiatura scritta geometricamente, scandita con giusta calma e arricchita da numerosissimi crescendo in grado di distribuire tensione in maniera equilibratissima. La premessa dei fatti realmente accaduti infatti viene giocata alla grande, inserita similmente a un argomento di cronaca, mentre la promessa di assistere a quanto di peggio mai visto prima aiuta vertiginosamente nella creazione della tirata atmosfera.

Al contrario di quanto accade di solito in questi casi, ne "L'Evocazione: The Conjuring" è proprio il finale a lasciare un leggerissimo amaro in bocca, e non perché sia buttato via, o affrettato piuttosto che disordinato, ma soltanto perché troppo omologato e patinato da quel velo di prevedibilità seminato dai riferimenti cattolici e dal fattore storia vera ruotato intorno al racconto. Ciò nonostante James Wan incanta e trascina in maniera egregia, dimostra mestiere e maturità e fa funzionare ogni meccanismo alla perfezione convincendo la massa e non scordandosi di accontentare i più scettici. La sua sicurezza nel gestire la camera, tempi e climax fa intendere che l'ora di dedicarsi ad altro e cercare nuovi stimoli è davvero arrivata. E per salutare non poteva che scegliere uscita migliore.
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