L’Hajj è per i musulmani il pellegrinaggio alla Mecca, strettamente correlato con l’Aïd El Kebir, in quanto ne determina la fine. Il pellegrinaggio è svolto nei luoghi santi della Mecca, in Arabia Saudita. Si svolge in queste settimane ed è il quinto pilastro fondamentale dell’Islam. Il termine hâj o hâjjî designa anche tutte le persone che hanno svolto il pellegrinaggio ed è usato come marchio onorifico, quando ci rivolge a loro. Il grande pellegrinaggio alla Mecca trova le sue origini musulmane in alcuni versetti coranici dell’epoca medinese ma non costituisce un istituzione originale: esisteva già un simile pellegrinaggio tra gli arabi pre-islamici, pagani e cristiani. A quell’epoca si svolgevano dei riti similari al Hajj, essenzialmente intorno alla Ka’ba che contiene la Pietra Nera, un tipo di pietra meteorite, il cui culto si espanse dal Medio ‘Oriente sino all’Atlantico. Alla Mecca, i pellegrini pre-musulmani si vestivano con abiti rituali e si rasavano il capo per avvicinarsi ad uno stato di sacralità, proprio come oggi. Altri riti similari si svolgevano nell’epoca pre-islamica sulla piana di Arafat senza che si conosca i dettagli delle cerimonie ne le loro funzioni precise: gli arabi pagani onoravano divinità multiple al fine di ottenere dei favori e dei responsi di tipo divinatorio, inducendoli con sacrifici animali. La comunità musulmana, ai suoi albori, adottò dei riti ebraici, pregando in direzione di Gerusalemme. Ma nel 624, diversi precetti furono stabiliti, costituendo di fatto una vera “dichiarazione di indipendenza” della nuova religione islamica, separandosi nettamente dall’ebraismo e dal cristianesimo. In quel tempo venne istituito il mese del Ramadan (digiuno) e la preghiera dei fedeli venne orientata verso la Mecca, inserendo l’ingiunzione di svolgere un pellegrinaggio nella città santa, ancorando così l’Islam sul suolo arabico. I musulmani presero il controllo della Mecca nel 630: i pagani vennero esclusi dal pellegrinaggio e gli idoli vennero distrutti. La tradizione musulmana racconta che Maometto svolse un pellegrinaggio completo, un pellegrinaggio d’addio, poco prima di morire e, così facendo, fissò definitivamente lo svolgimento dei riti. L’attaccamento della Mecca all’Islam e strettamente correlato all’unione del santuario con la tradizione abramica: fu Ismaele, figlio di Abramo, che raggiunto suo padre, costruì la Ka’ba e Abramo svolse il primo pellegrinaggio “musulmano”, secondo il rito attuale. Il Corano suggerisce che il santuario della Mecca preesisteva a tutti gli altri luoghi di culto e deve considerarsi come uno dei cinque pilastri dell’Islam, rendendolo obbligatorio per tutte le persone responsabili e che hanno la capacità finanziaria e fisica per svolgerlo.
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