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L’handmade che non tramonta: il cappello di paglia

Creato il 28 aprile 2014 da Lucastro79 @LucaCastrogiova
Rubriche cappello

Published on aprile 28th, 2014 | by radiobattente

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“Che sfoggio di eleganze, che dolci trasparenze per dare il benvenuto al sol. E in queste circostanze la paglia di Firenze è proprio quello che ci vuol” scriveva Odoardo Spadaro nel 1935.

Accessorio glamour irrinunciabile, il cappello di paglia sta tornando a interessare il pubblico internazionale grazie a grandi stilisti che hanno valorizzato il “made in Italy” con la presenza di questo copricapo rurale sulle passerelle per le loro collezioni Primavera/Estate. Ma non solo: “Lo portava nonno Oretta quando Giotto in tutta fretta disegnò la O perfetta per misurarle le circonferenze… e si dice che Beatrice lo portasse nell’istante che ha incontrato padre Dante” diceva ancora il caro Odoardo.

Il cappello di paglia è molto più di un semplice copricapo alla moda: è un prodotto artigianale ricavato da 40 giri di trecce cucite, ciascuna composta di 13 fili. Prodotto italiano che nasce in Toscana: sembra che già nel XIV secolo i contadini di Signa (Comune in provincia di Firenze) portassero cappelli di treccia bianchi e che le contadine intrecciassero la paglia. I quadri del XV secolo ci confermano che tale uso era molto in voga anche fra i ricchi. Solo nell’Ottocento, a d’ogni modo, la lavorazione della paglia assunse l’aspetto di una vera industria. Un’evoluzione che si deve al grande operato di Domenico Michelacci: fu il primo a iniziare un vero e proprio commercio con l’estero, particolarmente con Londra. Dalla Galleria del Costume di Palazzo Pitti, in cui è in mostra fino al 18 maggio (insieme alle più note firme fra cui Christian Dior, Givenchy, Chanel, Yves Saint Laurent, John Rocha, Prada, Gianfranco Ferré,Philip Treacy, Stephen Jones, Caroline Reboux e Claude Saint-Cyr, Paulette) e dalle sequenze del film Premio Oscar La grande bellezza, in cui incornicia le chiome dei personaggi femminili (grazie a un noto marchio fiorentino specializzato nella produzione di cappelli da donna e da cerimonia, fatti ancora con quella stessa paglia fiorentina che, all’epoca dei Grand Tour, veniva usata per le mise delle giovani dame inglesi di passaggio in Toscana), il cappello di paglia è approdato il 24 aprile alla Mostra Internazionale dell’Artigianato, giunta alla 78esima edizione, che si sta svolgendo nella Fortezza da Basso a Firenze e che si protrarrà fino al primo maggio. La mostra è il luogo dove cultura e arte, tradizione artigiana e nuove creatività si incontrano e prendono forma per diventare esclusività. Pezzi unici plasmati da mani sapienti, dedicati a chi ama distinguersi. Ospita i mestieri delle antiche botteghe fiorentine, le arti perdute che si riscoprono attraversando le vie della mostra, in un percorso armonico tra regioni d’Italia e Paesi del mondo. La mostra è aperta dalle 10 alle 23 e offre anche programmi per i più piccini.

Essere alla moda significa conoscere il background di ciò che si indossa: il segreto è rendere personale ciò che rende tutti uguali. Saziatevi di sapere!

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