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L’i-tagliano che libera

Creato il 07 novembre 2010 da Libereditor

L’i-tagliano che liberaLuigi Meneghello ha avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo di un nuovo modello multidisciplinare di studi italiani nel sistema universitario del Regno Unito.
In Gran Bretagna ha fondato il leggendario Dipartimento di Studi Italiani di Reading e qui ha insegnato dal 1964 fino alla pensione nel 1980.
Al centro della sua ricerca c’è la lingua. Meneghello sembra suggerire che il dialetto esiste solo nella misura in cui non è puro e che deve esserci una dialettica continua tra dialetto e lingua nazionale.
Il cattivo “dialetto”, messo per iscritto, può essere positivo e creativo… L’i-tagliano libera, contamina in modo fruttuoso l’italiano.
Una vera ri-creazione del linguaggio come la sua sembra però esser possibile solo per gli scrittori di una “letteratura minore” (per dirla con Deleuze e Guattari), per chi abita da fuori una lingua nazionale.
Il suo dis-patrio significa essere in grado di trovare la propria patria solo dall’esterno. Il prefisso “dis” è dunque ben lungi dall’essere solo distruttivo.
“Viste da qui le cose italiane risaltano meglio, si ha l’impressione di capirle o di fraintenderle ancora di più.”
Il dis-patrio di Meneghello potrebbe anche indicare una sorta di paradossale costruttiva dis-integrazione, dis-illusione in relazione a qualsiasi concetto di patria e/o nazionalità.
Ma allora il dis-patrio potrebbe essere ancora (linguisticamente, eticamente, politicamente) la strada giusta per cercare la propria patria nel mondo di oggi?


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