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L’immagine tendenziosa del declino dell’impero

Creato il 27 novembre 2010 da Julesdan

Guardatelo bene. Suda, malgrado il cerone le sue rughe si sono fatte evidenti e profonde, comincia a dimostrare gli anni che ha. Guardatelo bene. Ha lo sguardo di chi ne ha viste tante, ne ha schivate tante e adesso non sa più da che parte fuggire. Ma deve farlo. Guardatelo bene. Sta cadendo a pezzi.

L’immagine che Berlusconi da’ di se in questo periodo, riflette l’immagine dell’impero in caduta libera. Non c’è più una scappatoia ormai, anche se il premier ed i suoi lacchè si affannano a cercare di convincerci del contrario. Il quarto governo Berlusconi sta declinando, e nemmeno troppo dolcemente. La stampa estera è stata stupita, esterrefatta, accanita e adesso è semplicemente fatalista. E la risposta del cavaliere è sempre la stessa. Mi attaccano, hanno paura di me. Sempre la stessa da anni, ma che adesso suona come un grido, come l’ultimo disperato grido di chi sta guardando l’abisso con occhi colpevoli. Lui sa tutto, e non può ammetterlo.

Il problema di Berlusconi è che non può semplicemente mettersi a sedere con la coscienza in ordine, ed aspettare che la giustizia faccia il suo corso. Perché la giustizia sta facendo il suo corso, e lui lo sa. E quando il processo di normalizzazione sarà portato a termine lui, con il suo regno di cartone, cadrà, sarà seppellito e dimenticato.

Il ministro Frattini, nelle ultime ore, ha scoperchiato l’ultimo presunto complotto. Il più maestoso. Il complotto definitivo. Il blog di inchiesta Wikileaks, ha annunciato la prossima diffusione di dossier che coinvolgerebbero l’Italia in scandali talmente vischiosi da rimanere intrappolati per decenni. Scandali occulti e temuti dal governo. Scandali che metterebbero la parola fine, a caratteri cubitali e per niente fraintendibili, sull’ultimo governo. Scandali che da anni sono alla luce del sole, disponibili e visibili a tutti.

Napoli è sommersa di rifiuti. Berlusconi telefona in diretta al programma Rai Ballarò, per informare gli italiani che Giovanni Floris sta mentendo, che l’emergenza rifiuti a Napoli è stata risolta nei primi anni di governo. Napoli è sommersa dai rifiuti. Ora quello che apparentemente era noto solo ai napoletani, e ad alcuni italiani male informati [sic!] dalla televisione tendenziosa e sinistrorsa, diventerà, grazie a Wikileaks, di dominio pubblico, provato e globale. Ora non si potrà più dire non lo sapevo. Ma è uno scandalo, una vergogna, una falsità.

La Casa dei Gladiatori di Pompei, sito archeologico unico al mondo, crolla. Non crolla sotto il peso dell’acqua, o per le ingiurie del caldo che hanno scavato crepe nelle sue pareti. Crolla sotto il peso di anni di noncuranza, tagli statali, menefreghismo governativo. E’ colpa dei campani, delle belle arti, dei curatori museali, degli archeologi. Il governo se ne lava pilatamente le mani. L’opinione pubblica si gira dall’altra parte. E’ una falsità.

Finmeccanica, prima industria italiana nell’alta tecnologia, si impantana nei fondi neri. In questo caso il governo cade addirittura dalle nuvole. Noi? Fondi neri? Finmeccanica? Nessuno sa niente, nessuno sospetta niente, nella più classica tradizione omertosa dello stivale. Però i documenti ci sono, esistono, qualcuno deve averli redatti, spediti, letti. Nessuno sa niente, l’Italia non si preoccupa, il cavaliere si guarda le spalle. E’ certamente una falsità, una vergogna.

Sarebbe bello pensare, o dire, o dichiarare che la lista finisce qui. Sarebbe patriottico fingerlo. Sarebbe una falsità. Tra i dossier di Wikileak, cablogrammi diplomatici che riportano accuse di corruzione, figurano anche rivelazioni, definite imbarazzanti, sul rapporto Italia-USA. Non dimentichiamo poi gli amici storici, Gheddafi e Putin, che evidentemente riflettono su Berluconi il classico fascino da cattiva compagnia, con cui il cavaliere intrattiene rapporti equivoci da anni. Rapporti equivoci inesistenti. Frutto della cattiva e tendenziosa informazione di sinistra. Falsità e vergogne, falsità e vergogne.

E questa è soltanto la punta dell’iceberg, perché poi ci sono tutti gli scandali di cui il mondo si è accorto. Ci sono i processi per falso in bilancio e associazione mafiosa a carico di esponenti parlamentari e dello stesso capo del governo. C’è lo sfruttamento della prostituzione. Che è sfruttamento della prostituzione, anche se fa ridere, sfruttamento della prostituzione, conviene ripetere, sfruttamento della prostituzione. Ci sono le promesse che sono rimaste solo promesse, a favore del popolo italiano, quelle che invece sono state mantenute, a favore di certi amici con nomi squisitamente esotici. Ci sono le televisioni. Le privatizzazioni. Le corruzioni. Le distorsioni della realtà sotto giuramento in aula di tribunale. C’è da ridere per quanta falsità. C’è da ridere.

Ed ora l’affondo. Che sarà un affondo anche se il colpo di grazia non arriva, perché l’Italia non può più stare a guardare. Che arriverà, perché Berlusconi è un vecchio stanco, e sa cosa sta succedendo, ed aspetta di addormentarsi tranquillo, lentamente. Sarebbe stato bello vederlo andarsene con le sue gambe, con il suo sorriso di plastica plasmato su anni di televisione pubblica. Sarebbe stato bello vederlo andarsene con una battuta. Sarebbe stato dignitoso. Ma Silvio Berlusconi non è dignitoso. Silvio Berlusconi vuole bere tutto, vuole vedere il fondo del bicchiere, vuole strizzare la sua figura fino alla osso. Deve andarsene sfinito.

Guardatelo bene. E’ arrivato alla fine. Ha il volto a pezzi. Guardatelo bene, non può durare. Salvo un altro lifting. GGD.



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