Tutto bene quindi? A fronte di una consistente diminuzione del consumo di energia elettrica (rispetto alle equivalenti lampadine ad incandescenza) è giusto sottolineare alcuni aspetti negativi molto sottaciuti da chi costruisce e commercializza tali prodotti che possono essere sintetizzati come segue:
- emissioni radiazioni elettromagnetiche a breve distanza
- intossicazione da mercurio
- radiazioni UV
Per quanto riguarda le emissioni di radiazioni elettromagnetiche a breve distanza, le lampadine LFC generano potenti campi elettromagnetici a poca distanza dalla sorgente, fino ad un massimo di un metro di distanza. Il centro indipendente di ricerche francese CRIIREM sconsiglia l’utilizzo di lampadine LFC ad esempio per illuminare i comodini delle camere da letto o le scrivanie
Presenza di mercurio. Le LFC contengono da 3 a 5 mg di mercurio, una sostanza estremamente tossica per il cervello, il sistema nervoso, i reni ed il fegato. 1 milligrammo di mercurio contamina fino a 4000 litri d'acqua. In seguito alla rottura di una lampadina i vapori di mercurio si diffondono nell’ambiente e le emissioni possono rimanere elevate per un tempo piuttosto lungo (diverse settimane). Le lampadine che vengono buttate sul rifiuto secco NON riciclabile finiranno per contaminare suolo, acqua ed aria. Le lampadine LFC devono essere gestite come rifiuto speciale, raccolte separatamente e portate nell'eco-centro della propria città.
Emissioni radiazioni UV. Le lampadine LFC senza il doppio guscio protettivo (come il caso di alcune tipi di lampade alogene) emettono radiazioni UV di tipo B e C. E’ ben noto che questo tipo di radiazioni sono dannose per la pelle (insorgenza di tumori) e per gli occhi.
Altri problemi correlati all’uso delle LFC comprendono il tremolio della luce che puo’ provocare mal di testa, affaticamento della vista e problemi di concentrazione.
Cosa fare? Dare più spazio in casa e in ufficio alla luce naturale. Per quanto riguarda la luce artificale.. spazio ai LED.
COMMENTI (1)
Inviato il 21 giugno a 10:40
Lampadine a risparmio energetico: mai nella pattumiera!
Le lampadine a risparmio energetico sono altrettanto facili da usare di quelle tradizionali ma, una volta esaurite, vanno trattate con attenzione.
Quando si parla di lampadine ad elevata efficienza energetica si pensa quasi sempre a quelle fluorescenti compatte (CFL). In realtà, le CFL sono solo una delle tante possibilità, anche se sono molto diffuse grazie alle loro ottime prestazioni. Le lampadine fluorescenti compatte sono entrate in circolazione negli anni Ottanta e sono note per la loro durata ed efficienza. A parità di emissione luminosa, una lampadina fluorescente compatta consuma fra il 65 e l'80% di energia in meno rispetto alle lampadine a incandescenza tradizionali.
Le lampadine fluorescenti compatte presentano a volte un involucro esterno che nasconde i tubi riempiti di gas e le fa sembrare ancora più simili alle lampadine a incandescenza. Le CFL possono durare da 6 000 a 15 000 ore, a seconda del tipo e dell'uso che se ne fa, mentre le lampadine a incandescenza hanno una vita utile di sole 1000 ore circa. Grazie alla loro elevata efficienza e alla lunga durata di vita, le CFL fanno spendere meno.
Come si smaltiscono le lampadine fluorescenti compatte? Si tratta di prodotti contenenti un sistema elettronico complesso e non vanno quindi buttati nella spazzatura, come indica anche l'apposito logo con la croce sul bidone (comune a tutti i RAEE: rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). Il modo giusto di disfarsene è riconsegnarle al negoziante o al centro di raccolta comunale più vicino alla propria abitazione.
Cosa fare se una lampadina fluorescente compatta si rompe? Diversamente dalle vecchie lampadine a incandescenza, le lampadine fluorescenti compatte contengono piccole quantità di mercurio. Quando la lampadina è integra non ci sono fuoriuscite di mercurio ma, se si rompe, può uscirne una piccola quantità di questa metallo, da 1 a 5 milligrammi (all'incirca, sono le dimensioni della macchia d'inchiostro sulla punta di una penna a sfera). A titolo di confronto, i vecchi termometri contengono circa 500 milligrammi di mercurio. Quindi niente panico!
Ma poiché il mercurio è una sostanza tossica, si consiglia anzitutto di aerare la stanza, e poi di pulire con un vecchio straccio bagnato. È meglio evitare che la pelle venga a contatto coi frammenti, e non bisogna usare l'aspirapolvere. * Per evitare le fuoriuscite di mercurio, si possono comprare le lampadine inserite in un involucro infrangibile. * Le lampade fluorescenti esauste non vanno gettate nella cassonetto dei rifiuti indifferenziati, né nei contenitori e campane per il vetro. * Se integre è buona pratica ambientale riportarle al punto vendita, quando se ne acquistano di nuove. * Nel caso una si sia rotta è cosa responsabile riportare tutti i frammenti attentamente raccolti e richiusi in un sacchetto di plastica resistente presso un centro di raccolta o isola ecologica comunale.
Ogni informazione sulla corretta gestione delle lampade fluorescenti compatte e dei tubi lineari sul sito: www.ecolamp.it
Un ambiente più pulito dipende ANCHE dai piccoli comportamenti quotidiani di tutti noi.
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