Magazine Tecnologia

L'impazienza corre su Internet

Creato il 10 marzo 2011 da Idl3

Questo e' il terzo articolo contenente mie considerazioni sull' influenza della tecnologia nelle nostre vite. Nel primo articolo avevo cercato di analizzare il tempo utente e il tempo tecnologico, nel secondo articolo avevo piu' o meno analizzato il nostro rapporto con la tecnologia, oggi cerchero' di scrivere qualcosa su come sia cambiata la percezione del tempo con l'evolversi della tecnologia.

La realta' in cui viviamo nel dare un peso enorme al tempo "sprecato" ha reso la lentezza un disvalore. Se la lentezza e' un disvalore allora va combattuta, contrastata, evitata. Dunque rapidita', velocita' e assenza di "tempi morti" sono diventate le parole chiave. Utilizziamo dei mezzi ( strumenti) sempre piu' veloci, nascono ogni giorno nuovi metodi che ci garantiscono minori "perdite di tempo", tutto quello che facciamo dev'essere fatto con rapidita', ecc. Ma la velocita' dei mezzi e' una grande illusione, l'uomo, le sue interazioni e la natura in generale hanno dei tempi che non possono seguire i nostri desideri o le imposizioni di una macchina. Quando tutte le promesse di rapidita', quando i nostri desideri di velocita' si scontrano con la realta', il cui tempo scorre molto piu' lentamente, allora diventiamo impazienti. Internet ci fornisce un ottimo esempio su come si sia evoluta la percezione del tempo.

Il tempo su Internet

Quando usai Internet per la prima volta la mia connessione era in dial-up, con una velocita' teorica di 56 kilobits al secondo (56 kbit/s), in un'ora fanno 201.600 kilobits, ossia circa 24,6 megabytes. Chi ha conosciuto questa velocita' sa quanto fosse prezioso il tempo speso su Internet e quanto fosse importante navigare tra siti web leggeri. Ora con una normale connessione a banda larga la velocita' teorica (minima) e' di 256 kbit/s, anche se gran parte degli abbonamenti arrivano a una velocita' teorica di 20 Mbit/s. Poi c'e' la banda ultralarga (che in Italia stenta ad avanzare) che permette una velocita' teorica di 100 Mbit/s.

L' incremento della velocita' e' andato di pari passo (anzi, e' rimasto un po' indietro) con l' evoluzione dei contenuti e degli strumenti in Internet [ 1]. All'inizio furono newsgroup, nei quali se eri fortunato ricevevi una risposta entro la giornata, poi fu la volta dei forum, poi i commenti nei blog, e ora i social network iperveloci come Twitter e Facebook. Ma anche i motori di ricerca hanno avuto la stessa evoluzione. Tutti gli strumenti si sono evoluti affinche' l'utente possa trovare rapidamente cio' che cerca, possa ottenere una risposta immediata alle sue domande.

Tempi diversi

Ma e' proprio cosi'? Internet ci ha viziato, e anche imbrogliato, ci illude di darci risposte rapide, di consegnarci velocemente quel che vogliamo, di non farci perdere tempo. Ma non tutto su Internet permette rapidi tempi di risposta, in gran parte dei casi si tratta di strumenti che mettono in comunicazione due esseri umani, in questi casi ad influenzare il tempo non e' tanto la tecnologia, quanto la natura. Abbiamo un messaggio che viene spedito da Tizio e deve essere letto e compreso da Caio prima che questi possa poi a sua volta spedire un messaggio di risposta a Tizio.
Ecco che l'abitudine alla velocita' si trasforma in impazienza, pretendiamo risposte immediate, in qualunque situazione. Questa impazienza si puo' trasformare in patologia, sfociando in atteggiamenti compulsivi piu' o meno seri. Chi controlla con troppa frequenza le proprie caselle di posta in arrivo, chi passa il tempo a controllare i commenti o le risposte a un proprio post o commento su Internet. La promessa di rapidita', velocita' e assenza di "tempi morti" si trasforma in un' enormita' di tempo perso inutilmente ad aspettare o cercare impazientemente una risposta. Che magari non arrivera' mai.

I tempi umani sono piu' lenti rispetto a quelli degli strumenti che utilizziamo, non permettiamo loro di modificare la nostra percezione del tempo, impariamo ad essere pazienti e agire con calma, diamo il suo vero valore al nostro tempo, anche alle pause. Forse otterremo quel che vogliamo un po' meno rapidamente, forse saranno meno veloci le nostre risposte alle email, ai commenti, o su Twitter/FaceBook/ecc., ma avremo il controllo del nostro tempo, saremo noi a controllare lo strumento e lo costringeremo ad adeguarsi alle nostre esigenze, al nostro ritmo, ai nostri tempi.

[ 1] Su Wired.it e' stata pubblicata " La mappa di Internet... reloaded", una ricostruzione, per tappe, della storia della Rete in Italia. [ ↩]


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine