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L'impegno di ECPAT per la sicurezza dei minori in Rete

Da Roberto Romano
L'impegno di ECPAT per la sicurezza dei minori in Rete"Navigare in Rete senza pericoli" è il nome della campagna avviata nel 2012 da ECPAT. L'acronimo sta per "End Child Pronstitution, Pornography and Trafficking": ECPAT Italia è una ONLUS che si occupa di difendere i bambini e gli adolescenti dallo sfruttamento sessuale, in Italia e nel mondo. Nata come costola di un importante movimento internazionale, che per primo ha denunciato i crimini del turismo sessuale, l’organizzazione è stata protagonista dell’approvazione della legge italiana contro questi reati. Oggi svolge attività di sensibilizzazione, progetti di recupero e prevenzione, formazione e attività di lobbying.
Adescamenti on line, invio di messaggi a sfondo sessuale, pedopornografia: sono alcuni dei pericoli della Rete e dei nuovi media per i minori che ECPAT affronta nella campagna in TV, nelle scuole e on-line, offrendo consigli utili a rendere i nuovi mezzi di comunicazione “luoghi” sempre più sicuri. 
Nel 2013 ECPAT Italia ha coinvolto nel progetto alcuni istituti scolastici a Todi, Perugia, Melzo (MI) e Roma. 
Ha inoltre partecipato attivamente al Safer Internet Day (Giornata Europea per la Sicurezza in Internet), svoltosi lo scorso 11 Febbraio. Per l'occasione ECPAT ha lanciato #navigasicuro, concorso per la foto più originale con la barchetta ECPAT, simbolo della campagna "Navigare in Rete senza pericoli". Ne sono stati promotori anche personaggi del mondo dello spettacolo e dell'informazione come Adriana Pannitteri, Beppe Carletti, Ettore Bassi, Luigi Pelazza, Maria Concetta Mattei, Max Giusti e i Modena City Ramblers.
ECPAT ha anche condotto un'interessante ricerca sulla tristemente nota (vedi QUI e QUI) piattaforma Social Ask.fm (Occhio al Web!" ne ha parlato qui): sono state coinvolte 6 classi delle terze medie per un totale di 131 studenti romani, con un'età media pari a 13 anni. La ricerca ha evidenziato come il social Ask.fm, rispetto a Facebook, sia il canale prediletto dei minori per avere relazioni anonime e divertirsi. Dalla ricerca si evince come proprio in questo ambito  gli adolescenti riscontrino maggiori pericoli. Infatti, il 60% del campione intervistato da ECPAT, dichiara di aver avuto richieste o commenti a sfondo sessuale su questo social network. La stessa percentuale dichiara di aver letto insulti e commenti offensivi nei confronti di qualcuno conosciuto (un compagno, amico, etc.). Il 4% dichiara di esserne stato vittima. Seppur priva di reale valore statistico, l'indagine ha comunque permesso di evidenziare la crescente tendenza all'uso di quei Social Network che meglio si prestano ad uno uso distorto e pericoloso: un motivo in più per far pressione sugli sviluppatori, affinché adeguino le loro policy a favore di una maggior trasparenza e tutela nei confronti dei propri giovani utenti.
(Fonti: Repubblica, Urbanpost)

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