Cosa esiste?Possiamo definire i fenomeni esistenti come tutto ciò che può essere conosciuto in maniera valida. Questo è in realtà un punto molto importante perché significa che se qualcosa esiste, esso può essere conosciuto correttamente; possiamo farne esperienza in maniera diretta o indiretta o possiamo inferirlo tramite logica corretta. E qualsiasi cosa che non può essere conosciuta in maniera valida, non esiste. Come si applica ciò alla nostra esperienza?
Facciamo l'esempio delle relazioni personali, come il rapporto con il partner, dal momento che esso è spesso problematico per la maggior parte di noi. Un esempio di qualcosa non-esistente è “Il Principe Azzurro (o Principessa) su un cavallo bianco.” Ora, si possono mettere insieme le parole in modo da formare quella frase; vi può essere un cartone animato che rappresenti il Principe Azzurro sul cavallo bianco e possono esserci favole su di lui. Ma non esiste alcun Principe Azzurro (o Principessa) perché non potremo mai incontrarne uno, non potremo mai conoscerne uno in maniera valida. Al contrario, nessuno ha mai incontrato tale Principe (o Principessa) e nessuno potrà mai incontrarlo perché non esiste.
Perché è così? Ciò accade perché il Principe Azzurro (o Principessa) rappresenta un insieme di impossibili proiezioni ed aspettative che noi sovrapponiamo ad un'altra persona. Quando proiettiamo sul nostro partner le qualità del Principe Azzurro (o Principessa), non abbiamo speranza. Proiettiamo il nostro desiderio che siano il Principe Azzurro (o Principessa), ma restiamo frustrati quando essi non sono all'altezza delle nostre aspettative. Quindi andiamo in cerca di un'altra persona che sia questo Principe o Principessa. Alcune cose semplicemente non esistono. Non ne potremo mai avere una conoscenza valida, e questa è una di esse. Questo è un punto su cui riflettere, ma che abbiamo bisogno di accettare.
Affermazioni e negazioni
Ciò che esiste può essere conosciuto in maniera valida. Può essere conosciuto in maniera valida in quanto affermazione o negazione. Per esempio, noi sappiamo che sul tavolo c'è un registratore. C'è qualcosa lì. Questa è un'affermazione. Possiamo anche sapere che non vi è un cane in questa stanza. Notiamo l'assenza di qualcosa e sappiamo che quella cosa non è qui. Questa è una negazione. L'assenza di un cane nella stanza è conoscibile in maniera valida. L'assenza esiste. Similmente, possiamo sapere di avere una relazione con una persona, un partner. Questa è un'affermazione. Possiamo anche sapere che non sono il Principe Azzurro o la Principessa. La loro mancanza dell'essere il Principe Azzurro o Principessa esiste. Questa è una negazione. Questo ci dà del lavoro da fare nel nostro relazionarci con loro. Sappiamo ciò che essi sono e non sono – ed entrambe le cose sono vere. Entrambe esistono. Entrambe possono essere validamente conosciute. Affinché una relazione sia sana, dobbiamo capire sia cosa essa è, sia cosa non è. Un cane potrebbe essere qui, perché i cani esistono. Ma il nostro partner in quanto Principe Azzurro o Principessa non potrebbe mai essere qui, perché tale cosa non esiste. Se riconosciamo che lui o lei non potranno mai essere il perfetto Principe Azzurro o Principessa che esaudirà tutti i nostri desideri e porterà la felicità eterna nella nostra vita, se ci rendiamo conto che si tratta di un essere umano che russa o ha altri difetti, allora avremo le basi per una relazione sana e realistica. ( HAI CAPITO?????????????????????????? )La distinzione tra fenomeni statici e non statici
Nell'ambito delle cose che esistono, queste possono essere divise in cose statiche e cose non statiche. Questi termini sono in genere tradotti come “permanente” e “impermanente” ma queste parole, nel nostro uso corrente, si riferiscono generalmente a quanto tempo qualcosa esiste. La distinzione qui non è quanto tempo qualcosa esista ma, piuttosto, se qualcosa cambi o non cambi mentre esiste, per quanto questa possa durare. In questo senso i fenomeni statici sono “ permanenti” ed i fenomeni non statici sono “impermanenti.”Fatti statici
Cose statiche -i fenomeni statici- includono i fatti su qualcosa. Un fatto non cambia mai. Un fatto è sempre un fatto; non cambierà mai. Rimarrà vero per sempre. Quello più discusso e l'esempio più profondo è chiamato “vacuità.” Dobbiamo ora fare una distinzione in modo da evitare confusioni. Il fatto che non sia presente un cane in questa stanza oggi alle 21, è una realtà statica che non cambierà mai. Anche se un cane entrasse nella stanza domani, non cambierebbe il fatto che oggi alle 21 non ci sia un cane in questa stanza. Quindi la presenza di un cane nella stanza è qualcosa che potrebbe essere vero, ma è un fatto statico che non è vero adesso. Questo fatto non potrà mai cambiare. Quando parliamo dell'assenza di un qualcosa di impossibile, non ne parliamo solo in riferimento al fatto che la sua assenza sia un fatto adesso: la sua presenza non è mai stata vera e non potrà mai esserlo. Quindi sia l'assenza di un cane nella stanza adesso che l'assenza del Principe Azzurro o Principessa nella stanza adesso sono fatti statici che non potranno mai cambiare, ma sono tipi di fatti statici piuttosto differenti. Uno è l'assenza di un qualcosa che è possibile, mentre l'altro è l'assenza di un qualcosa di impossibile. Inoltre, è necessario fare un'altra distinzione. Il fatto che questo cane non è un gatto è un qualcosa che è vero non solo adesso; non è mai stato e non potrebbe mai essere vero. È anche impossibile che questo cane possa essere un gatto quando è insieme a qualcun altro, anche se con noi non è un gatto. Ciò è assurdo. Ora, un altro animale potrebbe essere un gatto, perché i gatti esistono. Ma non è la stessa cosa per quanto riguarda il Principe Azzurro o la Principessa. Poiché tale Principe Azzurro o Principessa non esiste, nessuno potrebbe mai esserlo, né adesso, né nel passato o nel futuro, né insieme a noi né insieme a chiunque altro. Quindi non è che qualcuno è stato Principe Azzurro o Principessa con il partner precedente ma non lo è con noi. O che vi sia qualcun altro che diventerà un Principe Azzurro o Principessa. Non è che vi sia qualcosa di sbagliato in noi, e se cambiamo allora qualcun altro diventerà il Principe Azzurro o Principessa per noi. Ciò non accadrà mai, ma noi pensiamo in questo modo, vero? In nessun modo nel passato, presente o futuro qualcuno è esistito come Principe Azzurro o Principessa. Questa è un fatto statico che si riferisce a qualcosa di impossibile, che non esiste affatto. Quando comprendiamo questi punti allora possiamo evitare ciò che io chiamo “vivere nel mondo del congiuntivo,” se possiamo prendere in prestito un'idea dalla grammatica: “Cosa sarebbe avvenuto se avessero fatto questo o quest'altro? O se fossero vissuti più a lungo? O se non si fossero ammalati? E se ci fossimo sposati?” Questi “se” costituiscono il “mondo del congiuntivo.” Una fantasia comune, quindi, è che se il nostro partner fosse stato con noi più a lungo, allora avrebbe potuto funzionare. Se ci fossimo sposati, se le cose fossero state solo un pochino differenti, forse avrebbe funzionato. E allora lui o lei sarebbe stato il nostro principe o principessa. Ma dal momento che è completamente impossibile che qualcuno sia il Principe Azzurro o la Principessa, e ciò non può essere influenzato da alcunché, non vi è nulla che noi o l'altra persona possa fare o potrebbe aver fatto per renderlo differente. Tutta la favola è impossibile; questa è la realtà.Fenomeni non statici
I fenomeni non statici sono cose che sorgono o che sono supportate da cause e condizioni. Cambiano di momento in momento e producono effetti. Vi sono quattro tipi differenti di fenomeni non statici. Il riconoscerli e capirli può essere molto utile:- quelli che hanno un inizio e una fine
- quelli che non hanno né inizio né fine
- quelli che non hanno inizio ma hanno una fine
- quelli che hanno un inizio ma non hanno una fine.
Impermanenza grossolana
L'impermanenza grossolana è la distruzione definitiva di qualcosa. Per esempio, una relazione con qualcuno certamente avrà una fine. Uno di noi potrebbe trasferirsi o perdere il lavoro; ci possiamo laureare; i nostri interessi potrebbero cambiare. Alla fine, sia che muoia l'altro o che moriamo noi, a causa di circostanze della vita, ci dovremo separare. Questo è un fatto. Per tornare alla definizione di fenomeno impermanente, una relazione è un qualcosa che sorge ed è sostenuta da cause e condizioni. Ciò significa che durerà solo per il tempo in cui le cause e condizioni che la sostengono si riuniscono e persistono. Le cause e condizioni si riuniscono insieme, ma non sono sempre state insieme, e quindi non lo saranno per sempre. Vi sono talmente tante cause e condizioni che sostengono una relazione – due persone che hanno interessi simili, che si trovano nella stessa città, che lavorano nello stesso ufficio e così via. Se vi sono sufficienti cause e condizioni che continuano a persistere, la relazione durerà. Dal momento che queste condizioni e circostanze cambiano continuamente e sono molto fragili, alla fine non vi sarà più nulla che sostiene la relazione e questa finirà. Questo è molto profondo se ci pensiamo. Per esempio, se una relazione tra due persone è basata unicamente su un'attrazione fisica o sessuale, se questa circostanza cambia quando i due invecchiano, la relazione potrebbe finire, vero? Che cosa implica ciò? Implica che siccome le condizioni che sostengono una relazione cambiano con il tempo, se vogliamo che una relazione continui non possiamo soltanto fare affidamento alle condizioni che ne hanno determinato l'inizio, come quando eravamo più attraenti, giovani, energici o quando andavamo alla stessa scuola o lavoravamo insieme. Questo ci dà un suggerimento su come far crescere una relazione. Dobbiamo continuare a cercare più e più condizioni che ci tengano insieme e che sostengano la relazione, perché inevitabilmente i nostri interessi ed i nostri sentieri si separeranno. Veniamo da passati differenti, differenti educazioni e culture ecc., quindi è naturale che le condizioni si incontrino solo brevemente, permettendoci di condividere cose in comune. Ma siccome c'è tanta diversità in ognuno di noi, alla fine andremo in direzioni differenti. Non si può far durare a lungo una relazione basandola soltanto su ricordi comuni. Se ci aggrappiamo ad una relazione come se durasse per sempre, il nostro attaccamento e confusione ci causerà un dolore enorme quando essa inevitabilmente finirà. Se accettiamo la realtà dell'impermanenza grossolana, che la relazione ha avuto inizio in seguito a determinate condizioni e che inevitabilmente terminerà quando queste condizioni verranno meno, allora potremo godere della relazione per tutto il tempo in cui essa durerà, senza illuderci che durerà per sempre. Questo non è solo pertinente alle relazioni con soci in affari, amici o amanti ma anche con marito e moglie e perfino con i nostri figli. È utile rendersi conto che un giorno i nostri figli lasceranno il nido. Essi stanno con noi per breve tempo. Possiamo gioire della bellezza di quel tempo ma è importante non aggrapparsi ad esso perché non potrà durare per sempre.Il problema del cambiamento
Questo ci porta ad un altro argomento, il problema del cambiamento, di solito chiamato “ sofferenza del cambiamento.” La nostra abituale, comune esperienza di felicità è problematica. Qual è il problema? Il problema è che la felicità non dura mai. Ci fa sentire meglio per un po' di tempo ma non cura tutto. Il punto più insidioso è che non vi è certezza o affidabilità in essa. Possiamo sentirci molto felici sul momento, ma non vi è garanzia che tra cinque minuti non ci sentiremo malissimo. Non sappiamo mai cosa può accadere dopo. Questo è importante per i cambiamenti che avvengono di momento in momento nelle relazioni. Quando iniziamo una relazione non soltanto abbiamo bisogno di accettare che alla fine essa terminerà; dobbiamo anche avere un atteggiamento realistico circa la felicità che sperimentiamo durante il suo svolgimento. Anche questa finirà e certamente ci sentiremo tristi al momento di separarci. Naturalmente, quando iniziamo una relazione vogliamo tutta la felicità che deriva dallo stare insieme. Ma dovremo anche provare tristezza quando essa finirà. Siamo disposti ad essere così coraggiosi da accettare e fare esperienza di ciò? Ne vale la pena? Questa non è una proiezione paranoica ma la realtà che, quando per qualsivoglia motivo la relazione finirà, sarà triste. Dobbiamo essere abbastanza coraggiosi, senza essere ingenui, di accettare la realtà. Oltre a ciò, la felicità che sperimentiamo in una relazione non durerà per tutto il tempo della relazione stessa. Sarà fluttuante. Insieme avremo momenti belli e momenti difficili. Cambierà di momento in momento. Questa è la natura della vita. Nel Buddhismo diciamo che questa è la natura del samsara: l'andare su e giù. Siamo disposti ad accettarlo? Inoltre il trovare il “partner giusto” non potrà mai essere la chiave per la felicità che risolverà tutti i nostri problemi. Avere il “partner giusto” non farà scomparire, ad esempio, le nostre difficoltà sul lavoro, anche se temporaneamente potremmo sentirci un po' meglio quando torniamo a casa. Ma ciò non accadrà tutti i giorni, no? Spesso abbiamo l'idea romantica che se trovassimo il “partner giusto,” tutto funzionerebbe. Questo va nella direzione del Principe Azzurro o della Principessa. Abbiamo il coraggio di accettare il fatto che anche se adesso siamo felici, non abbiamo alcuna idea di come noi ci sentiremo o il nostro partner si sentirà tra cinque minuti? Tutto sta andando per il meglio e all'improvviso l'umore di qualcuno cambia e ci si altera. Nessuno è quel principe o principessa che sono sempre di umore splendido. Noi stessi possiamo essere perfettamente felici in presenza di qualcuno che amiamo e poi diventare depressi il momento dopo. È importante rendersi conto che non è colpa dell'altra persona, ma è soltanto la natura di ciò che chiamiamo “sentimenti mondani.” Questi vanno su e giù per innumerevoli, complesse ragioni. Noi, naturalmente, i nostri partner li scegliamo ed alcuni saranno più piacevoli di altri. Il punto è che non saranno mai perfetti. Questi sono fattori che, se ne siamo consapevoli e pronti ad accettarli, possono divenire ricche risorse. Quindi ricordatevi dell'impermanenza grossolana: una relazione dovrà finire ad un certo punto.Impermanenza sottile
L'impermanenza sottile è di più del semplice fatto che qualcosa di non statico cambia di momento in momento. È di più del semplice fatto che in ogni istante qualcosa di non statico si avvicina alla sua fine definitiva, come una bomba a orologeria. Anche se questi sono due aspetti dell'impermanenza sottile, questa ha anche un terzo aspetto, vale a dire che la causa della disintegrazione finale di una relazione sta nel suo venire in essere, nel suo sorgere. La causa della sua fine è il suo inizio. Osserviamo questi tre aspetti. Primo, una relazione cambia in ogni istante. Questo è importante realizzarlo. È come un film. La scena di ieri è finita. Dai alla persona una possibilità di essere nella scena di oggi. La scena di oggi è una continuità del passato. Non affermiamo che le scene passate non abbiano effetto sulle scene di oggi; ma è importante adattarsi, fluire con le circostanze e le situazioni in continuo cambiamento di una relazione. Per esempio molte persone hanno bisogno dei propri spazi di tanto in tanto; hanno bisogno di avere dello spazio per sé. Non vorremo sempre stare insieme. Ci sono momenti in cui desideriamo trovarci ad una certa distanza l'uno dall'altro, quando ciascuno di noi vuole stare con i propri amici e così via. Abbiamo bisogno di adattarci a ciò o sarà un disastro. Secondo, in ogni istante la relazione si avvicina alla sua fine. Questo vuol dire che non diamo la relazione per scontata. Dobbiamo rendere significativa la maggior parte del tempo che stiamo insieme, perché questo tempo è molto prezioso e limitato. La bomba a orologeria batte il tempo. Ciò non vuol dire che dobbiamo sentirci condannati e depressi ma, parlando realisticamente, il tempo che abbiamo per stare insieme è breve. Terminerà ad un certo punto. Cerchiamo davvero di rendere importante la maggior parte di esso, ma senza essere eccessivamente emotivi. Se sentiamo di dover rendere ogni singolo momento intenso e pieno di significato, ciò rovinerà la relazione. C'è uno squisito koan zen: “La morte può giungere ad ogni istante, rilassati.” Il terzo e ultimo aspetto dell'impermanenza sottile è uno dei suoi punti più profondi: la causa del cessare di qualcosa sta nel suo inizio. La causa che ci fa smettere di stare con qualcuno sta nel fatto che abbiamo iniziato a starci insieme. Se non avessimo iniziato a vivere con qualcuno, non potremmo smettere di vivere con lui o lei. Cosa implica ciò? Un litigio con qualcuno o perfino la morte della persona è solo la circostanza per la quale la relazione con quella persona finisce, non la sua causa più profonda. La causa effettiva della fine della relazione sta nel fatto che l'abbiamo iniziata. Qualcosa agirà da catalizzatore per la sua fine, ma questa è solo la circostanza. Quando realizziamo ed accettiamo questo fatto, possiamo godere del crescere della relazione e non dare la colpa della sua fine ad una mera circostanza. Se non fosse stata questa circostanza, ve ne sarebbe stata un'altra. E neppure abbiamo bisogno di chiederci cosa accadrà quando entriamo in una relazione. Se iniziamo una relazione, essa andrà su e giù mentre si avvicina sempre di più alla sua fine, e poi terminerà. Se abbiamo una comprensione realistica di questi fatti, potremo vivere appieno la relazione senza aspettarci qualcosa che non potrà mai essere.Avvicinarsi all'incognita in una relazione
Come ci avviciniamo ad un'incognita? Ecco una persona. Iniziamo una relazione con questa persona o no? Questa è una grande incognita. In generale, ci sentiamo a disagio con ciò che non conosciamo. Vogliamo avere tutto sotto controllo, tutto in ordine. Ma è impossibile avere tutto sotto il nostro controllo in una relazione. Potremmo consultare una cartomante per sapere cosa accadrà. Questo è un estremo: cercare di tenere la situazione sotto controllo sperando di scoprire in precedenza cosa capiterà, in modo da essere preparati. Un altro estremo è comportarsi istintivamente, buttarsi a capofitto. Una via di mezzo sarebbe il prendere qualche informazione e poi incominciare. Una relazione sarà un'avventura. È qualcosa che dobbiamo esplorare. I dettagli specifici di ciò che accadrà in una relazione non è dato conoscerli in anticipo, anche se le informazioni sull'altra persona e su noi stessi sono utili sia che provengano da una cartomante, dall'osservazione diretta, dall'introspezione o qualsiasi altra cosa. Ma le informazioni sui fatti basilari della vita: cos'è reale, cos'è totalmente inesistente e così via, ci consentono di avvicinarci all'incognita, all'avventura, in maniera realistica. Ci consentono di relazionarci con qualsiasi cosa accadrà, in maniera più appropriata. Osserviamo adesso alcuni punti specifici che possono aiutarci. Se ricordate, ho detto che un esempio di fenomeno non statico senza inizio e senza fine è il continuum mentale, la continuità della nostra esperienza di momento in momento. Dal punto di vista buddhista, si parla delle vite passate e future ma limitiamo la nostra analisi alla vita presente. Una relazione avrà un inizio in un certo momento ed una fine in un altro momento, ma la generale continuità del nostro continuum mentale, in altre parole la continuità generale della nostra esperienza di vita, continua senza interruzioni dal momento in cui nasciamo fino al momento in cui moriamo. La vita va avanti. Non è la fine del mondo quando una relazione finisce, e non è che noi non esistevamo prima di incontrare quella persona. Perché è così? Qual è la differenza tra una relazione e la nostra continuità attraverso la vita? Entrambe cambiano di momento in momento, ed entrambe sono influenzate da molti fattori. Ma c'è una grande differenza. Analizziamola. Lo stare insieme a qualcuno ha un inizio. Perché? Perché le cause e le condizioni per il suo sorgere non stanno insieme per loro natura. Esse si incontrano in un momento specifico. Quando si incontrano tutte, questo è l'inizio del nostro stare insieme. Dal momento che le condizioni che sostengono la nostra relazione non stanno insieme per loro natura, inevitabilmente si separeranno, come foglie soffiate via dal vento. Questi sono aspetti molto profondi sui quali riflettere in relazione ai nostri rapporti. Vi è una certa differenza con la continuità della nostra esperienza delle cose individuale, soggettiva. Naturalmente il nostro avere esperienza di un qualcosa di specifico, come di uno specifico avvenimento nella relazione, sorge in modo nuovo quando il fatto accade. Ma la nostra esperienza delle cose in genere non sorge in modo nuovo in ogni specifico istante. Un aspetto naturale dell'essere vivi è che abbiamo esperienza di qualcosa continuamente. Non è che si debbano incontrare nuove circostanze perché sorga la nostra abilità di avere esperienza delle cose. Inoltre, il nostro avere esperienza non è soggetto a logorarsi gradualmente, deteriorarsi ed avvicinarsi alla sua fine in ogni istante. Il nostro avere esperienza delle cose semplicemente continua. Il contenuto di ciò che sperimentiamo ovviamente cambia, ma l'avere esperienza continua, continua sempre. Se siamo consapevoli di avere questa base fondamentale che consiste nell'avere esperienza delle cose, allora non sopravvaluteremo l'importanza di una relazione e non avremo timore dell'incognita. Questo perché sappiamo che la vita continua quando la relazione finisce, e che continueremo ad avere esperienza di altre cose. Inoltre, questa relazione non è la sola cosa che accade nella nostra vita nel periodo in cui la relazione si svolge. Abbiamo molte altre relazioni, e continueremo ad averle anche dopo che questo rapporto è finito. Non dobbiamo perdere di vista questa realtà fissandoci sull'importanza di determinate relazioni, e pensando che quando queste finiscono non ci rimanga nulla. Abbiamo sempre altre relazioni. Potranno essere tipi di relazioni differenti e possono giocare ruoli diversi nella nostra vita, ma comunque ciò non vuol dire che non ci resta nulla. Proprio per questo, dopo che una relazione è finita, non dobbiamo pensare di doverla sostituire con un'altra perché senza questa relazione non abbiamo nulla. Dobbiamo anche renderci conto che anche se incominciamo una nuova relazione con qualcun altro, questa sarà differente da quella appena terminata. Se la relazione con una persona cambia ed è differente di momento in momento, ci sarà una differenza ancora più grande tra la relazione con una persona e quella con un'altra. Dobbiamo prestare molta attenzione a non proiettare aspettative riguardo al fatto che il nuovo amico o partner si comporti negli stessi modi di quello precedente. In contrapposizione al nostro avere esperienza delle cose in generale, un esempio di fenomeno non statico senza inizio ma con una fine, è la nostra confusione – per esempio confusione riguardo a una relazione. La confusione può durare a lungo ma è soggetta all'impermanenza grossolana. Può terminare quando la sostituiamo con una corretta comprensione della realtà. Ma non terminerà da sola in modo naturale, come accade per una relazione. Se non sostituiamo la confusione con una comprensione corretta, la confusione persisterà. La comprensione corretta, d'altra parte, è un esempio di fenomeno non statico con un inizio ma senza fine. Fondamentalmente la mente è come uno specchio che può riflettere e capire tutto. Se lo specchio è ricoperto di polvere, non riflette. Lo specchio inizia a funzionare quando la polvere viene rimossa, ma la rimozione della polvere non crea la capacità dello specchio di riflettere. Lo specchio aveva la capacità di riflettere fin dal principio. Era solo coperto, oscurato. In maniera simile, eliminare la confusione non crea la capacità della mente di capire correttamente. La nostra mente è capace di capire perfettamente la realtà della relazione. Una volta che la nostra confusione è eliminata, con naturalezza saremo in grado di vedere la realtà. Anche se la rimozione della confusione ha un inizio, durerà per sempre. Inoltre, dal momento che la corretta comprensione è supportata dalla realtà, può anch'essa durare per sempre, al contrario della confusione che è basata sulla non realtà. La comprensione corretta non è come una relazione che si instaura ex novo e che deve finire. Se siamo a conoscenza di tutti questi fatti e di tutte queste possibilità, allora non avremo nulla da temere dalla cosiddetta ”incognita” quando iniziamo una relazione con qualcuno.Riassunto
In breve, è importante sapere cos'è una relazione, cosa non è, e cosa non potrà mai essere. È importante conoscere i fatti statici coinvolti, come il fatto che questa persona non sarà mai il Principe Azzurro o la Principessa. È anche importante conoscere tutti i fatti relativi alla sua impermanenza:- dal momento che la relazione ha un inizio, deve avere una fine
- è destinata a cambiare di momento in momento
- è destinata ad avere alti e bassi
- non è destinata a portare la felicità definitiva
- non possiamo sapere cosa accadrà dopo
- si avvicina alla sua fine attimo dopo attimo
- la circostanza della sua fine è solo una circostanza; la vera ragiona per cui finisce è che è incominciata
- questa relazione non è la sola che abbiamo nella nostra vita
- il nostro avere esperienze di vita continuerà a prescindere dalla fine di questa relazione
- la nostra confusione riguardo alla relazione non ha inizio, ma può avere una fine. Ciò non accadrà naturalmente, siamo noi che dobbiamo farlo accadere.
- La capacità di avere una comprensione corretta è già presente; quindi se si elimina la confusione, la corretta comprensione basata sulla realtà perdurerà per il resto della vita.