Ore 12 di una tranquilla domenica a Bangkok. Il frigorifero piange visto che da 2 settimane non vado a fare la spesa (a parte il latte e i biscotti che compro in genere nel cuore della notte). Nonostante sia piena stagione dei monsoni Bangkok ci regala ancora giornate bellissime con cieli azzurri e poche nuvole. Ne consegue un caldo disumano.
Munito di bottiglietta d’acqua e scarpe comode decido di avventurarmi al mercato di Khlong Toey, uno dei più importanti e affollati di Bangkok.
Questo ammasso disordinato e caotico di bancarelle instabili non ha nulla di particolare se non i prezzi della merce e la freschezza dei prodotti.
Una volta arrivati su Rama IV all’altezza di Soi Phai Sing To (con l’autobus o in tuk tuk-taxi visto che la fermata della MRT Khlong Toey non è affatto vicina al mercato) individuare il mercato è facilissimo grazie al fatto che ci sono sempre decine di tuk tuk parcheggiati o stracarichi di merce pronti a portare i sudati acquirenti a destinazione.
Banchi di carne al mercatoIl primo impatto è piuttosto forte. L’odore delle spezie misto a quello della carne lasciata per ore a macerare in compagnia delle mosche è esaltato dal caldo e dall’umidità e per un occidentale può essere nauseabondo. I banconi su cui vengono messi in bella mostra polli e frattaglie varie non rispettano le norme igieniche ma questo non sembra affatto avere un impatto negativo sugli acquisti dei tailandesi.
Gamberetti e pesce ancora vivoQui i prezzi del pesce e dei calamari sono bassi e con 120 baht si può portare a casa un chilo di gamberetti freschi.
La parte che in assoluto mi piace di più è ovviamente quella di frutta e verdura. Ordinata in modo maniacale come quella esposta nei grandi supermercati, qui la frutta, per lo più di origine tailandese, costa molto meno che dalle altre parti.
Frutta e verdura di produzione locale…e per i souvenir? Visto che il peperoncino è probabilmente l’ingrediente principale della cucina tailandese perchè non riportare a casa per meno di 100 baht una busta intera di peperoncini secchi? È bello vedere spezie di tutti i tipi adagiate nei cestini di plastica in combinazione variabile a seconda che ai voglia preparare una zuppa Tom Yum o un Green Curry. Aglio, cipolla, coriandolo e peperoncino la fanno da padroni; poche invece le bancarelle dove si può comprare la pasta di curry fresca, cremosa, colorata e molto invitante.
PeperonciniPer la prima volta, complice la compagnia di amici tailandesi, mi decido ad approfittare della “sezione” dei ristoranti per fermare il brontolio dello stomaco. In una delle stradine laterali del mercato scopro una sezione che non conoscevo dove vengono preparati e imbustati biscotti, bomboloni, pane e dolci di tutti i tipi! Come resistere al profumo dello zucchero caramellato? Ed è così che, spendendo la metà di quanto mi sarebbe costato al supermercato vicino a casa,ho fatto una bella provvista delle cose per la colazione (l’unico pasto che ancora non mi sono proprio adattato a fare alla tailandese).
Specialità della casa, noodles con sangueIl numero di persone sedute ai tavolini di uno dei chioschi di noodle lascia intuire che sia il più popolare della zona: con pollo, maiale o vegetariani, arricchiti di germogli di soia o sangue, la scelta non varia in realtà da quella degli altri chioschi dove solitamente mangio le zuppe di lontana origine cinese ma ammetto che qui non ho avuto in bocca il retrogusto inconfondibile del glummato di sodio. Fa però troppo caldo e dopo la seconda cucchiaiata mi sento sazio complice l’idea che anche nel mio piatto ci possa essere del sangue fra gli ingredienti del brodo.
Bilancio: persi 2 kg di peso con il sudore e il camminare, spesi 1000 baht in generi alimentari che riempiranno il frigorifero per le prossime 2-3 settimane, trascorse 4 ore a contrattare in tailandese sui prezzi (per il diletto soprattutto dei commercianti divertiti dal mio accento maccheronico) e scoperto dove comprare buonissime ciambelle fritte. Direi proprio che valeva la pena di sopportare il caldo di una tranquilla domenica a Bangkok.
Ogni posto è una miniera. Basta lasciarcisi andare, darsi tempo, stare seduti in una casa da tè ad osservare la gente che passa, mettersi in un angolo del mercato, andare a farsi i capelli e poi seguire il bandolo di una matassa … La miniera è esattamente là dove si è: basta scavare
Tiziano Terzani
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