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L’importanza del popolo Pelasgo - Illirico

Creato il 07 novembre 2010 da Elton77

 

Il popolo Pelasgo - Ilirico può essere storicamente considerato il più importante dell’antichità, e da esso derivano le civiltà, le lingue e le antiche culture europee.

l'autrice del libro, elena kocaqi
Lo dimostrano numerosi reperti archeologici e documenti storici, linguistici e antropologici.

1- Le antiche civiltà europee come quelle di Creta, di Micene, di Troia e degli Etruschi sono state originate dal popolo Pelasgo – Illirico, come dimostrano i dati storici. I dati antropologici indicano che quest’antica popolazione era brachicefala, cosi come lo sono tutt’oggi gli Albanesi, discendenti della popolazione pelasgo - illirica- traco - troiana. Possiamo inoltre dire che proprio queste etnie hanno inoltre dato origine anche ad antiche civiltà come l’egiziana, la mesopotamica e, prima di tutte, la sumerica. L’ipotesi viene confermata da dati storici che testimoniano una presenza massiccia di rappresentanti di questa razza in quei territori fin dai tempi più remoti. Cosi, i dati antropologici ci confermano che nel delta del Nilo e nella bassa Mesopotamia, tremila anni a.C., viveva una popolazione bianca. Documenti a noi pervenuti confermano che l’origine di questa popolazione era pelasgo – illirica.

2- Gli antichi Greci non sono un’etnia, ma semplicemente delle tribù pelsago-illiriche che avevano un livello culturale più elevato delle altre tribù dello stesso ceppo, grazie alla posizione geografica e alle condizioni naturali dei loro insediamenti. Quella che viene definita antica civiltà greca è, in realtà, civiltà pelasgica, poiché tutti e tre i popoli che hanno abitato nell’Ellade antica erano di origine pelasgica. Cosi gli Ioni erano Pelasgi, i Dori erano Illirici e gli Eoli erano Pelasgi. Allora, in quale ambito storico-geografico vanno collocati i Greci?

Non è mai esistita una nazione greca. L’antica lingua greca era un lessico liturgico usato dai dotti del tempo. Come facciamo ad affermare una cosa simile? È semplice. L’antica lingua greca non riesce a tradurre nemmeno una parola della lingua ionica, dorica ed eolica. Ancora oggi troviamo iscrizioni su pietra in queste lingue, ma non le capiamo. Nessuno sa quale fosse il simbolismo usato, ma è certo che si tratta di una lingua diversa quella greca, sia antica sia moderna. Perché il greco non riesce a tradurre lo ionico, il dorico e l’eolico? Non li può tradurre, visto che queste popolazioni erano pelasgo-illiriche e parlavano un idioma oggi proprio degli Albanesi. Gli studiosi, se approfondissero meglio l’odierna lingua albanese e soprattutto il dialetto Ghego, potrebbero poi cercare di tradurre queste iscrizioni. Il moderno stato greco è uno stato artificiale, composto da varie etnie, di cui la più rappresentativa è quella albanese. La lingua attualmente parlata dai Greci moderni non è autoctona ma imposta dalla Chiesa e dallo stato. Questa lingua fu “insediata” artificialmente ed imposta alla popolazione come lingua obbligatoria. Col passare del tempo si formò un’etnia totalmente artificiale.

Anche la civiltà antica romana era una civiltà pelasgo - illirica. Gli stessi Romani si consideravano discendenti dei Dardani di Troia; però i Dardani provenivano dall’Illiria, dove ancora oggi vivono e si chiamano Albanesi. La civiltà romana deriva dalla civiltà etrusca oppure Tusk, che era a sua volta una civiltà pelasgica. Alcuni studiosi sono riusciti a tradurre molte iscrizioni etrusche tramite la lingua albanese.

3- Alcuni indizi ci fanno capire che i Pelasgi, gli Illiri, i Traci, i Daci, i Troiani e tutte le popolazioni fino ai confini delle coste atlantiche appartenevano allo stesso ceppo. Secondo alcuni, tutti questi popoli avevano un linguaggio comune che è l’albanese arcaico. Riteniamo che abbiano parlato questa lingua perché ne troviamo traccia in molte parole delle lingue europee antiche e moderne, la cui etimologia è spesso ad essa riconducibile. Molti termini latini ed altri usati dai Pelasgi, (erroneamente chiamati Elleni), sono parole albanesi tutt’ora in uso. Anche se la lingua latina e il greco antico, sembrano lingue create artificialmente, troviamo un gran numero di parole albanesi in esse. I popoli che si chiamavano Romani o Elleni in realtà erano Illiri, e parlavano una lingua simile a quella albanese. Lo deduciamo dal fatto che le due lingue (latino e greco) non riescono a tradurre l’idioma che parlava e scriveva il loro popolo. Molti termini che sono arrivati a noi dal linguaggio dei Pelasgi elleni e romani si ritrovano nella lingua albanese, e hanno significato solo in questa lingua. D’altro canto la lingua albanese è l’unica che traduce l’idioma dei Daci. Questo succede perché l’albanese contiene tuttora parole che agevolano l’interpretazione di questa lingua. Strabone testimonia che i Daci parlavano il medesimo linguaggio dei Traci. Questo significa che quelle tribù si esprimevano in albanese, considerando che esso è l’unica lingua che traduce il lessico dei Daci. Anche i Troiani hanno parlato albanese, perché molte tribù troiane sono originarie della Tracia e dell’Illiria in egual misura dei Dardani, che oggi costituiscono la maggioranza del popolo albanese.

Copertina (versione albanese) del libro

Copertina (versione albanese) del libro

4- Nei secoli V-VI, quando la forza dell’impero Romano andava diminuendo, spinta dalle invasioni delle genti provenienti dall’Asia, una parte della popolazione di etnia europea fu costretta ad emigrare nei territori dell’Illiria e del Mar nero, dirigendosi verso Ovest. Oggi questi eventi sono conosciuti come le invasioni germaniche. Dati che ci arrivano dal medioevo ci mostrano che queste tribù erano di origine illirica. Esse ebbero un ruolo importante nella fondazione di molti stati moderni. Gli indizi antropologici, storici ed archeologici testimoniano ciò che abbiamo scritto.

5- La teoria delle lingue indo-europee va rivista, dal momento che non prende in considerazione la lingua albanese, parlata da molti popoli antichi europei, e che da molti viene considerata la lingua della razza bianca degli Japigi. Non si può costruire una simile teoria senza tener conto dell’idioma che costituisce il substrato dei linguaggi europei: l’albanese, con la sua ricchezza di dialetti. Sosteniamo questa tesi dal momento che è noto che l’insieme delle parole comuni tra le lingue europee e la lingua sanscrita è interamente compreso nell’idioma albanese. Addirittura, l’albanese attuale utilizza tutt’oggi queste parole. Volendo tentare un’interpretazione etimologica di queste parole, occorre ricorrere al linguaggio albanese. Un buon linguista deve essere anche un bravo storico.

Le parole delle lingue indiana e iraniana non hanno collegamenti con i linguaggi europei, ma ne hanno di precisi con la lingua albanese. È proprio questa la giusta chiave interpretativa per evitare l’errore fino ad oggi commesso da filologi e linguisti, le cui conclusioni prescindono dallo studio della storia e della lingua albanese. Esistono testimonianze che nell’Età del Bronzo questi territori sono stati invasi e governati da una razza bianca. Cosi i Sumeri sono un popolo non Semita.

Gli Albanesi oggi sono un popolo di origine preistorica che vive nel territorio dei Balcani da centinaia di migliaia di anni. Gli antenati degli Albanesi hanno dato origine in Europa, in una prima fase, all’etnia propria di quei territori che, in seguito, sarebbe diventata la principale artefice della civiltà moderna. Essi hanno avuto grande importanza nello sviluppo degli stati e delle popolazioni moderni dell’Europa e nella genesi della lingua da essi parlata.

Brano liberamente tratto dal libro Roli pellazgo – ilir në krijimin e kombeve dhe gjuhëve evropiane dell’autrice Elena Kocaqi


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