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L’impossibile Alfredo

Creato il 09 maggio 2012 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco
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Disegno di

mi sembrò “impossibile” fin dalla prima volta che lo incontrai. Accadde quarant’anni fa, nel lontano 1972, alle “Tre giornate del fumetto” di Genova, dove ero andato con i miei fratelli: un trio di pivelli appassionati di fumetti.
Allo stand del Corriere dei Ragazzi, di cui eravamo accaniti lettori, c’era un giovane gentilissimo e barbuto che firmava i poster di Zio Boris e Otto Kruntz con un pennarello nero dal tratto spesso. Anzi, non si limitava a firmarli, li personalizzava di suo pugno con battute calibrate sul destinatario: «Luigi sarà un’ottima merenda!» disse di me Zio Boris, che evidentemente non era solo un costruttore di mostri ma anche antropofago; mentre mio fratello Vittorio era il «preferiten» dell’inventoren tedeschen Otto Kruntz, e Fabio faceva «buon sangue» secondo il vampiro Drak.

La cosa “impossibile” è che noi quel signore barbuto lo conoscevamo già: era anche lui un personaggio del Corriere dei Ragazzi, compariva quasi ogni settimana nel mitico “Tilt, la rubrica pazzapazzapazza”, nel ruolo del redattore scansafatiche, in perenne lotta con il burbero direttore Francesconi. Per la verità, i miei fratelli ed io eravamo convinti che il barbuto artista del pennarello fosse Fagarazzi, il disegnatore, e solo leggendo il suo autografo sui poster ci siamo resi conto che quella specie di fumetto in carne ed ossa era Castelli, lo sceneggiatore.
Ma la cosa ci sembrava un po’ “impossibile”, come se in autostrada Michel Vaillant avesse superato l’auto con cui nostro padre ci portava a Genova,

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Da quel momento, mi ero già fatto l’idea che al nome Castelli si associassero avventure fantastiche e “impossibili”.

Alfredo l’ho conosciuto ufficialmente una quindicina d’anni dopo, alla redazione Bonelli di via Buonarroti 38, quando gli ho proposto un paio di soggetti per Martin Mystère: un altro, nuovo suo personaggio di cui ero (e sono) accanito lettore. E anche allora mi è sembrata una situazione “impossibile”: lui si comportava con la massima naturalezza, come se ci conoscessimo da sempre. Sembrava quasi che, mentre io leggevo i suoi fumetti, per anni e anni, lui avesse l’impossibile potere di leggere me. Poi ho capito che in realtà, anche se all’epoca avevo pubblicato ben poco, lui mi considerava già uno della banda. Io mi pensavo come suo lettore, lui mi trattava come un collega.
Questa generosità nei rapporti con gli altri, anche se lui mysteriosamente si vanta di essere invidioso, è uno dei tratti distintivi del suo carattere. Ma credo anche che Castelli abbia quel mysterioso, impossibile potere, su cui il buon vecchio Martin dovrebbe indagare: lui sa “leggere” i suoi lettori, capisce quello che piace e quello che annoia, quello che funziona e quello che non va più.
Potere innato o frutto di una decennale esperienza nel mondo dell’editoria? Lui direbbe che c’entra qualcos’altro, una parte poco nobile della nostra anatomia…

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Bozza a matita di Alberto Gennari

Adesso che lo conosco da un mucchio d’anni, e che passo a salutarlo (noi diciamo a omaggiarlo) quasi tutte le settimane nel suo ufficio in Bonelli, posso confermarvi che Alfredo Castelli fa parte di quei mysteri impossibili su cui indaga da trent’anni il suo personaggio più noto.
È “impossibile”, per esempio, che faccia tutto quello che fa – scrivere sceneggiature, leggere quelle altrui, revisionare le tavole disegnate e rivoluzionare le storie, impostare copertina e grafica degli albi, curare le rubriche e contemporaneamente realizzare libri e articoli, partecipare a conferenze e mostre, talvolta organizzarle, rilasciare interviste a giornali, tivù e siti internet, eccetera – e che trovi anche il tempo per realizzare gli schizzi e gli scherzi con cui perseguita da anni amici e collaboratori: come l’articolo di un quotidiano belga, scritto in fiammingo, che racconta nei dettagli la vicenda di un incauto turista, tale Alfredo Castelli, cui la municipalità di Bruxelles ha imposto di sostituire personalmente e fisicamente la famosa statua, da lui distrutta, del putto orinante; oppure come la foto di un bravo redattore, orgogliosamente in posa accanto alla bella moglie e al figlio appena nato, ritoccata scurendo la pelle del pargolo e aggiungendo accanto alla coppia un giovane di colore che mostra anche gli stessi occhi azzurri del neonato…

E potrei continuare con le false lettere di licenziamento e di assunzione (dalla Madonna in cielo) e con mille altre cose, soprattutto le vignette, molte delle quali sono note ai lettori, che effigiano e sbeffeggiano gran parte della redazione e dei collaboratori.

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Per esempio, io ho un soggetto per Martin Mystére che lui mi ha approvato tre anni fa. Una storia piuttosto importante, su cui abbiamo lavorato insieme.
È rimasta in stand by perché aspettava il disegnatore adatto, ma adesso dovrei proprio cominciare a sceneggiarla. La trama narra l’incontro, non impossibile, fra Martin e un altro personaggio creato dal vulcanico Alfredo: l’Ombra, riscrittura dell’Uomo Invisibile wellsiano in chiave poliziesca, che debuttò sul Corriere dei Ragazzi nel 1974.
Fra un paio d’anni saranno quaranta, se non vogliamo bucare l’anniversario bisogna cominciare a lavorarci.

Insomma, approfitto di questo Spazio Bianco per fare un pubblico appello all’impossibile Alfredo: «Il ritorno dell’Ombra» aspetta solo il suo via!

 

Omaggio di Nicola Mari

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Ringraziamenti

Con questo articolo si chiude il nostro speciale dedicato al fresco “editorialmente trentenne” Martin Mystère. Ringraziamo Raffaele De Falco e Giuseppe Lamola per l’impegno profuso, e naturalmente tutti gli autori che hanno contribuito al nostro omaggio: Alfredo Castelli, Carlo Recagno, Luigi Mignacco, Giancarlo Alessandrini, Lucio Filippucci, Paolo Morales, Alberto Gennari, Sergio Giardo, Nicola Mari. La loro disponibilità è un chiaro segno di quanto affetto ci sia nei confronti del BVZM!
Speriamo abbiate gradito questo speciale, e se così è stato vi invitiamo a commentare e  condividere.

A tutti diamo appuntamento alla prossima settimana con un nuovo speciale, dedicato a un grande autore recentemente scomparso: Rodolfo Cimino.

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