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L'impresa eccezionale

Da Andrea_cusati

"Dove vai? Se cerchi in giro non la troverai, la strada è sempre buia se prima non guardi dentro te"

Nel 1996, mentre prestavo servizio di leva, uscì un album degli Articolo 31 dal titolo "Così com'è", fra le canzoni contenute nell'album c'era "L'impresa eccezionale".

La canzone, rappata in prima persona, racconta del protagonista che decide di cercare l'impresa eccezionale da compiere. Questi, passeggiando in una specie di location da fiaba, molto simile alle lande desolate del milanese, incontra vari personaggi tra cui una bella ragazza arrivista che vuole sfondare nel mondo dello spettacolo con facilità sposando un calciatore, poi incontra un rivoluzionario, nerd, figlio di papà che poi preferisce la festa di un amico alla rivoluzione e infine incontra il ragazzo qualunque che si fa un culo spropositato dalla mattina alla sera per mantenere sé stesso, i suoi studi universitari, madre e sorella. Così il protagonista realizza che l'impresa eccezionale è essere normale, che nella canzone vorrebbe dire fare una vita standard piena di sacrifici e sbattimenti per arrivare a fine mese sopravvivendo ogni giorno senza avere tempo per sé stessi. Compreso questo decide di tornare a casa, rilassarsi sul divano e festeggiare masturbandosi.

Purtroppo sono perfettamente d'accordo con la canzone.

Più cresco e più mi rendo conto che è incredibile come facciamo a sopportare la vita che facciamo vivendo anche fino a 80 anni (età media in occidente).
Non fraintendetemi, non voglio fare il bacchettone che siccome da un mese ha trovato le palle di fare una vita diversa da quella comune, adesso vuole cazziare nei suoi post chi non fa lo stesso.
Sapendo quanta fatica ho fatto per arrivare a trovare la forza e il coraggio di fare la scelta di vita che sto vivendo non mi permetto di criticare chi ancora non ce l'ha fatta.
Intendo solo spronare a guardare quello di cui mi sono accorto io vivendo questa mia nuova scelta di vita, cioè che è infinitamente più spaventevole, triste, depressivo, instabile, incoerente e illogico vivere come tutti ci dicono che dobbiamo vivere per stare sereni, felici e senza pensieri, insomma per stare bene.
Ci vuole un fisico bestiale, come direbbe Luca Carboni.
Vivere tutti i giorni coi traumi che ci portiamo dietro dall'infanzia, schiavi delle nostre emozioni spiacevoli e dei nostri pensieri autolesionistici; vivere in un mondo che è uno spettacolo e non poterne godere perché l'essere umano ha strutturato una società che tutto deve fare fuorché fargli vivere la vita liberamente stando bene con sé stesso; viviamo sentendoci obbligati ad avere una persona accanto per tutta la vita e a non fare l'amore con tutti quelli con cui ci andrebbe di farlo; viviamo privandoci del diritto di manifestare e accettare un'emozione spiacevole, una lacrima, a volte persino l'amore; viviamo in una società che fa leggi contro l'omicidio e scrive trattati sui diritti umani e poi giustifica e accetta le guerre, i campi di concentramento, il razzismo (fingendo di scandalizzarsi quando lo nota), il depredare continenti o nazioni ricchi/e di risorse portando la gente che ci vive alla fame; viviamo in una società dove sono in aumento le psicosi, i raptus omicidi, i serial killer, le madri che uccidono i figli perché depresse, i pedofili, ragazze che vendono la verginità in internet o il loro corpo su un marciapiede o in televisione o a qualche riccone; viviamo in una società dove se non hai lavoro e soldi sei un/una fallito/a, una povera merda e tutto ha un prezzo (anche la merda); viviamo in una realtà dove la vita di un essere umano vale poco o niente, perché noi per primi non diamo valore alla nostra di vita e/o a quella degli altri che ci circondano; viviamo con dei rapporti umani e relazionali pietosi fatti di ricatti emotivi e compromessi; viviamo da finti adulti incapaci di prenderci le responsabilità delle nostre scelte e spesso neanche di fare le scelte che vorremmo fare; viviamo... o forse è più corretto dire: NON VIVIAMO.
Questa merda non è neanche sopravvivere e siamo fin troppo bravi a non suicidarci tutti o a morire giovani distrutti da malattie psicosomatiche.
Il nostro corpo è una bomba e noi esseri umani siamo una meraviglia, quale prova più schiacciante se non il riuscire a vedere ancora qualche sorriso, qualche sprazzo di amore, qualche momento emozionante e commuovente pur vivendo in quella schifezza che ho appena descritto?
Auspico che questa meravigliosa luce che è in tutti noi, che ci può rendere geniali e stupendi come alcuni personaggi storici che ricordiamo con ammirazione, la lasciate presto uscire da voi per illuminare la vostra vita e questo mondo buio che ne ha tanto bisogno.
Forse questa sarebbe davvero l'impresa più eccezionale!  
               
                   Scritto da Andrea Cusati lunedì, 19 maggio, 2014
                 
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