La presenza dell’Etna nella parte orientale della Sicilia, rivela un legame, da sempre contraddittorio, tra l’uomo e il vulcano, che affascina i visitatori di tutto il mondo. Da un lato emerge una certa pericolosità che comporta la convivenza con un vulcano attivo, che ha portato all’adozione di adeguate misure di controllo e prevenzione sismica, per la sicurezza degli abitanti, dall’altro lato si manifesta un’integrazione positiva con l’uomo.
Infatti, l’affascinante vulcano costituisce un’importante risorsa sia in termini di incremento del turismo, sia in termini di occupazione. Tale risorsa è data dal materiale nero che proviene dall’Etna, la pietra lavica impiegata per l’architettura locale nel corso dei secoli, divenuta oggetto di interesse artistico e quindi turistico, e utilizzata per la variegata produzione locale di manufatti dal carattere originale e distintivo. Trattandosi di un materiale di natura vulcanica, è di origine naturale, quindi il suo impiego nell’architettura di ieri e di oggi non nuoce all’ambiente, ma è in perfetta armonia con esso.
La pietra lavica ha lasciato un segno nell’architettura medievale e barocca dell’isola, per la realizzazione di chiese e abazie, nelle quali gli elementi architettonici in pietra lavica, come blocchi geometrici di pietra, colonne e sculture, rappresentano il loro carattere unico e riconoscibile. Alcuni esempi di queste strutture di evidente interesse artistico, sono la chiesa normanno-sveva di Santa Maria a Randazzo e la barocca chiesa Madre di Viagrande. Altri elementi che ben si armonizzano con il contesto paesaggistico sono le strade in basalto lavico: è evidente come il territorio è impregnato del materiale nero che il vulcano produce, e che diventa quasi un tutt’uno con l’ambiente circostante. Per concludere la pietra lavica viene inoltre ampiamente utilizzata nell’artigianato locale, rendendo immediatamente riconoscibile la produzione dei manufatti nei paesi etnei, che consiste in statuette a scopo decorativo, lastre di pietra per uso urbano e decorazioni per l’arredamento privato. Infatti, negli anni Cinquanta sono state fondate una serie di aziende, specializzate nella lavorazione della pietra lavica dell’Etna, via via sempre più modernizzate e perfezionate fino ad oggi, grazie anche all’innovazione tecnologica, garantendo in questo modo un’alta qualità artigianale, che gioca a favore del turismo etneo anche a livello internazionale.
Si cerca di unire un’alta qualità, evidente nella rifinitura e lavorazione dei materiali, a una produzione a livello industriale. La pietra lavica viene quindi associata a concetti di originalità e riconoscibilità, quasi una sorta di “marchio di fabbrica” del territorio. Ciò alimenta un forte interesse turistico nei confronti dell’artigianato locale e dell’architettura medievale e barocca , oltre che del paesaggio naturale, diventando, questi luoghi ambite mete culturali, tutelate e salvaguardate.