Magazine Economia

L’IMU in Casa Bianchi: Istruzioni per l’Uso

Da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

In luogo dell’Ici, ma un bel po’ complicata in piu’. Il 18 giugno stop (si fa per dire) a polemiche, rimostranze e dubbi: quel giorno l’IMU (Imposta Municipale Unica) si paga! Costera’ di più rispetto all’Ici? Quali sono le differenze? Quali le agevolazioni previste per i contribuenti? Tanti gli interrogativi che tormentano il signor Bianchi, come i milioni di italiani che sono (obtorto collo) soggetti passivi dell’imposta.

Proviamo a scendere nel pratico. In primis va detto che a giugno si paga “soltanto” l’acconto, il quale si calcola con le aliquote base: 4 per mille sulla prima casa; 7,6 per mille sulle seconde case. Ciascun contribuente puo’ scegliere la rateizzazione che preferisce, in funzione della quale varia l’importo della prima rata. Il 50% del totale se si paga in 2 rate (saldo 17 dicembre, scelta obbligatoria per la seconda casa), il 33,3% se si opta per 3 rate (ulteriore acconto il 17 settembre, saldo 17 dicembre).

Per calcolare il quantum, bisogna partire dalla rendita catastale (serve una visura o la dichiarazione dei redditi dello scorso anno, con il secondo strumento la rendita e’ gia’ rivalutata) del proprio immobile, esattamente come accadeva per il calcolo dell’Ici. Il valore base della rendita catastale va aumentato del 5% (parametro di rivalutazione immobile) e quindi moltiplicato per 160 (coefficiente moltiplicatore fissato per l’Imu, con l’Ici era 100).

Le aliquote base, come detto, sono dello 0,4% sulla rendita catastale della prima casa e dello 0,76% per le altre abitazioni e gli immobili urbani non residenziali. Qui pero’ s’innestano i comuni che possono alzare o abbassare (?) le aliquote di due punti decimali partendo da 0,4% per la prima casa e di tre punti decimali per le altre abitazioni. Una scelta che quasi tutti i comuni comunicheranno prima del saldo, la cui rata sara’ quindi certamente maggiore rispetto all’ipotetico 50% di giugno. Le amministrazioni locali potranno incamerare per intero le entrate dell’Imu sulle prime case, mentre per gli altri immobili si devono fermare alla meta’ dell’aliquota prevista dalla legge.

Sull’abitazione principale viene riconosciuta una detrazione di 200 euro, piu’ un ulteriore abbattimento di 50 euro per ogni figlio convivente di eta’ inferiore ai 26 anni. Ecco perche’ – in riferimento alla prima casa – risulta impossibile paragonare l’IMU alla vecchia Ici. Il 18 giugno si potra’ pagare solo con il modello F24 e per gli immobili diversi dalla prima casa andra’ distinta la quota di spettanza del Comune da quella dello Stato.

Vale la pena rammentare che si definisce prima casa l’appartamento in cui il contribuente ha la residenza fiscale e in cui dimora abitualmente. Nel caso di coniugi, proprietari di due prime case nello stesso comune, l’agevolazione spetta a un solo alloggio anche se il marito risiede in una casa e la moglie in un’altra (in buona sostanza una delle due diviene automaticamente seconda casa). Le abitazioni intestate ad anziani ricoverati in casa di riposo sono equiparate alle abitazioni principali, a condizione che l’abitazione non risulti affittata. Sui box si applicano le aliquote della prima casa, ma l’agevolazione si limita a un solo box per famiglia.

Francesco Rella @Fallo Sapere


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog