Magazine Diario personale

L’incanto di fantasia

Creato il 19 agosto 2014 da Romina @CodicediHodgkin

Per quanto mi riguarda, L’Incanto di Fantasia si potrebbe descrivere e recensire con tre sole lettere: wow. Un sano, entusiasta, vagamente infantile wow.

Amo le fiabe “da adulti”, quelle che hanno un sottotesto che un bambino non coglie, quelle che parlano al bambino perché il genitore intenda (Perfettina e il Pero Magico), quelle che le leggi e dici “l’avessi letta vent’anni fa, quanto avrei fantasticato di essere io la protagonista”, quelle che – pur muovendosi al di là dello spazio e del tempo – parlano dei mali dei bambini di oggi.  Sì, perché epoche diverse producono bambini con problemi diversi. I bambini di oggi vivono sottoposti a continui stimoli, hanno genitori che non stanno più insieme (“la chiave magica”), spesso vengono assecondati in tutto e per tutto (“il sortilegio della malvagità”) e vivono più consapevolmente questioni sociali molto importanti (“il principe Arcobaleno”). Il grande, grandissimo pregio di questi 13 racconti è proprio questo: la fiaba, pur non perdendo la sua classicità, si adatta ai tempi moderni e tratta di famiglie separate, della solitudine dei piccoli, del loro bisogno di evasione e di magia, di razzismo, amore fraterno, di voglia di rimediare ai propri errori.

Non che da Caterina Armentano, che già conoscevo per Libero Arbitrio, mi aspettassi qualcosa che non mi colpisse ma…non così tanto. Qui la fiaba non è lo strumento con cui il bambino sogna, ma il racconto di come il bambino SI PRENDE la magia che gli è dovuta. Le favole di Caterina Armentano non sono “esterne” ai bambini. Non sono qualcosa da leggere al bambino perché abbia il suo momento di evasione. Qui si racconta di bambini che hanno bisogno di prendersela, la magia (“i magici pennarelli di Mirta”) perché la vita non gliela ha offerta. E così questi bambini tirano fuori la grinta e si prendono quello che vogliono.Le storie della raccolta che ho apprezzato maggiormente, e che sicuramente sarebbero state le preferite della Romina di vent’anni fa, sono proprio quelle che hanno per protagonisti bambini normali che si sentono soli. Avrei sicuramente preso spunto da molte storie per avere una mia chiave magica, per scappare nel Regno del Sole d’Ambra, per andare a cercare i miei oggetti perduti. L’ho fatto ora ed è stato un viaggio entusiasmante. Emozionante. Energico. Magico. Grazie.

 


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Magazine