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L’inceneritore resta acceso anche per coprire i debiti dell’Acsm di Verona? Dubbi sul sostegno della Lega a Perri

Creato il 01 giugno 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

CREMONA – L’inceneritore continuerà a bruciare rifiuti e generare reddito, che in vista dell’accordo con l’Acsm, ex municipalizzata di Verona, potrebbe servire a coprire buchi di bilancio proprio nella città che fu di Romeo e Giulietta. La prima trimestrale veronese di quest’anno è stata negativa, con un utile di 82 milioni, rispetto ai 106 dell’anno scorso. L’azienda ha inoltre finanziato il Comune guidato dal sindaco Tosi versando 100 milioni negli ultimi anni e ora cerca alleati anche a Cremona, suscitando dubbi nel Pd, che non desidera che Aem, diventata parte del gruppo LGH, faccia da cassaforte alle spese venete.

L’assessore all’ambiente Francesco Bordi oltretutto a una settimana dal ballottaggio si è sfogato in una lunga dichiarazione che conferma tutte le critiche rivolte dall’opposizione: l’inceneritore prosegue, la discarica di Malagnino non è ancora chiusa, quella di Grottaglie promette reddito, il teleriscaldamento non funziona ma rende.

Bordi sottolinea che l’Aem non ha accolto la richiesta di potenziare la differenziata e di sostenere il teleriscaldamento con pompe di calore più efficienti e non tramite l’inceneritore. Il Pd con un comunicato ribatte che comunque l’intera giunta Perri ha avuto cinque anni per incidere sulle strategie Lgh e solo ora ammette di non centrato gli obiettivi. Una situazione preoccupante: mentre Perri e Bordi non ottenevano risultati, LGH a Cremona ha continuato a mietere reddito, anche emettendo bollette molto elevate nei confronti di famiglie residenti nelle case popolari. In cinque anni nulla è cambiato, con il rischio che fare profitti significhi aiutare alleati che non raggiungono gli obiettivi economici, come i veronesi di Tosi. Il sostegno della Lega a Perri, guarda caso, potrebbe avere di fatto questo prezzo per i cremonesi.

notizia data ieri da

www.telecolor.net

 


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