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L’incognita a destra. “Centrodestra Nazionale” che cos’è? Un invito a Fini o paura di tornare nel ghetto della politica?

Creato il 13 dicembre 2012 da Iljester

Ignazio La Russa

Mentre Berlusconi si diverte a fare lo “schizofrenico” (un giorno si astiene sulla fiducia a Monti e si candida da Premier alle prossime elezioni, e il giorno dopo invita Monti a prendere le redini dei moderati, dichiarandosi pronto a ritirare la propria candidatura), ecco che a destra si lavora per la nascita di una “cosa di destra”, altrimenti noto come “Centrodestra Nazionale”.

L’idea è venuta in mente al vulcanico La Russa e trova il consenso di tutti gli scontenti di area AN, intenzionati a uscire dal PDL. O almeno alla maggior parte di essi, visto che altri illustri, come Alemanno, intendono percorrere una strada diversa: una lista che sostenga il professor Monti alle prossime elezioni.

Ora, una domanda mi sorge spontanea: perché “Centrodestra Nazionale”? Che ci sta a fare il termine “centro” in un movimento che dovrebbe in un certo senso ripercorrere la strada della defunta Alleanza Nazionale e dunque della destra nazionale? L’impressione è che quel “centro” abbia un duplice significato: a) scongiurare il pericolo di una emarginazione; b) lanciare un amo a Fini; magari un invito subliminale a ricongiungersi con i fratelli separati. Seppure, su questo frangente, bisogna tener conto di Storace, il quale sarebbe disposto a farne parte, a patto si tratti di una cosa realmente di destra, e credo a patto non ci sia Fini.

Debbo ammettere che al di là delle ipotesi, la faccenda in sé potrebbe anche diventare interessante, rientrando perfettamente nel quadro generale che ho tratteggiato ieri quando ho parlato del piano segreto di diversificare l’offerta del centrodestra. In un certo senso, persino la dichiarazione “schizofrenica” fatta ieri da Berlusconi rientra nel quadro, seppure alcuni l’hanno presa come gli effetti deleteri di un improbabile morbo di Alzheimer. Quell’uomo non dice mai nulla a caso, e molti non lo hanno ancora capito.

Il problema semmai è capire cosa intenderanno fare i signori di Centrodestra Nazionale. L’idea di sposare una linea antimontiana e antieuropeista, rischia indubbiamente di emarginarli. Perché se è vero che la gente è incazzata nera con Monti (nonostante i sondaggi gli diano parecchi gradimenti), è anche vero che allo stato pare essere l’unico – salvo un programma decente (e non certo simile a quello tecnico) – che possa realmente arginare i deliri di onnipotenza bersaniana. Anche perché – cosa che i giornali non dicono – se è incontestabile che Berlusconi non sia gradito all’UE1, è anche incontestabile che pure Bersani non lo sia. Anzi, viene (volutamente o meno) ignorato.

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Tornando a Centrodestra Nazionale, se mai dovesse venire alla luce, dovrà valutare attentamente quale linea sposare e chi imbarcare. Già l’idea che sia figlio legittimo di La Russa e Gasparri, e cioè dei “bolliti” di AN, entusiasma pochissimo. Ma non si può avere tutto dalla vita e in ogni caso dipenderà dal programma, dagli uomini che aderiranno (spero la Meloni e non certo Fini) e dalle idee. Personalmente, al di là della simpatia o meno che mi ispira questo partito di “destra”, sarei pure d’accordo con una linea antieuropeista, ma non smaccatamente antimontiana. Non adesso che Bersani comincia a non essere proprio sicuro della propria vittoria.

  1. Il motivo è abbastanza ovvio. Ha fatto affermazioni abbastanza veritiere di cosa sia l’Unione Europea e quale sia lo strapotere di Berlino. Monti d’altra parte, è una garanzia di europeismo “fedele”.

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