L’inchiesta relativa alla “cupola” romana si allarga ogni giorno di più, e potrebbe toccare direttamente anche Siracusa.
Dalle indagini è infatti emersa una collaborazione tra la mafia siciliana e quella della capitale, finalizzata alla gestione delle assegnazioni dei grossi appalti del comune di Roma. L’operazione chiamata “Mondo di Mezzo” avrebbe fatto emergere alcuni rapporti tra Massimo Carminati e il clan catanese dei Santapaola.
In particolare, l’ex militante dei nuclei armati rivoluzionari avrebbe avuto il ruolo di mediatore tra le organizzazioni criminali e il mondo politico, finanziario e dei servizi segreti.
Ma cosa c’entra Siracusa? A chiarire i contorni e le competenze di Massimo Carminati è stato il collaboratore di giustizia Sebastiano Cassia, siracusano, il quale avrebbe riferito di “stretti contatti” tra il boss Benedetto Spataro, anch’egli siracusano, e lo stesso Carminati.
Attualmente Spataro è detenuto nel carcere di Sulmona, dove resterà fino al 2022. Nell’ordinanza “Mondo di Mezzo” si legge che Spataro è “elemento di vertice del gruppo Santa Panagia” da sempre legato al Clan Nardo di Lentini, quest’ultimo diretta derivazione del clan Santapaola.
Catania e Siracusa avrebbero dunque utilizzato la figura di Massimo Carminati per mettere le mani sul grande affare della capitale.