Ecco un breve articolo che ho pubblicato sul numero del 3 marzo 2011 del settimanale l’Espresso. Buona lettura.
Per affermare il proprio status di nuova potenza mondiale l’India non trascura neanche lo Spazio, sia quello reale sia quello virtuale. Protagonista in entrambi i campi è l’Indian Space Research Organization (Isro, la Nasa indiana) che aveva lanciato, alla fine del 2008, il suo primo satellite lunare, Chandrayaan-1, grazie al quale aveva poi annunciato nel 2009 la scoperta di acqua sulla Luna (MilleOrienti ne aveva parlato qui).
L’Isro ha aperto un portale di navigazione geospaziale (di cui si è parlato in questo blog): si chiama Bhuvan, che in lingua hindi significa “Terra”, ed è un “biglietto da visita” dell’India per presentare al mondo le proprie capacità tecnologiche nel campo dell’osservazione satellitare del nostro pianeta.
Premiato alla fine del 2010 come miglior sito web dall’Open Geospatial Consortium, Bhuvan è un portale multipiattaforma; permette all’utente sia di esplorare la Terra con un interfaccia in 3D, sia di integrare e di condividere informazioni di carattere geologico e spaziale con il portale o con altri utenti del portale stesso. Basta scaricare un semplice plugin ed entrare nella sezione “be a Bhuvanite” (cioè un utente di Bhuvan) per avere accesso a grandi database di origine satellitare.
Uno strumento, quindi, destinato a rivelarsi utile anche per ricerche geologiche e ambientali.