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L’indignazione “contagia” anche i Carabinieri

Creato il 20 ottobre 2011 da Nuoviocchi @nuoviocchi
L’indignazione “contagia” anche i Carabinieri
Che le modalità di protesta dell’Arma dei Carabinieri siano diverse, almeno in parte, a quelle degli altri indignati, è ovvio. Non fosse altro perché, per tradizione ma anche per legge, si tratta di un corpo da sempre rispettoso delle Istituzioni e dei loro rappresentanti - e che deve tenersi lontano dagli scioperi e dalla piazza a meno che di non avere in obbligo il contenimento di qualche protesta. 
Stavolta, però, i punti di contatto tra i celerini e gli Indignati che hanno fronteggiato sulle strade sono molti. E riguardano innanzitutto le motivazioni della protesta. Certo la polemica del Cocer (Consiglio Centrale di Rappresentanza dei carabinieri), il loro organo di rappresentanza che ha emesso un comunicato di protesta dal titolo “I nuovi indignati? I Carabinieri esterrefatti dall'ipocrisia del Governo Berlusconi”, prende le mosse dall’esasperazione sul lavoro raggiunta dal personale all’indomani degli accadimenti di sabato e in previsione delle prossime e numerose mobilitazioni. Certo la sua presa di coscienza della mancanza di sicurezza passa per la richiesta, innanzitutto, della «incolumità del personale in divisa». Ma, proprio come tutti gli altri indignati, anche i Carabinieri «sono stanchi di sottacere e di subire le imposizioni di un Governo che continua imperterrito a penalizzarli economicamente per giustificare i propri sprechi (auto blu con scorta, autisti/maggiordomi, segretari, vigilanze, etc)». 
E ancora in sostanza «i Carabinieri rimandano al governo le belle parole ed i ringraziamenti ipocriti»:
«Il governo taglia sulla sicurezza, ma non si dimentica di finanziare la festa delle Forze Armate del prossimo 4 novembre. È questo un governo impegnato a salvaguardare l'apparenza più che la sostanza: si sa, le foto ricordo durante queste manifestazioni possono valere più di cento parole, facendo percepire agli ignari cittadini una vicinanza al comparto sicurezza e difesa, di fatto inesistente»
«Alla nostra classe politica non interessa che durante questi servizi il Carabiniere il più delle volte non mangi, oppure lavori dodici ore continuative senza percepire straordinario e in condizioni a dir poco aberranti come ampiamente hanno dimostrato le immagini dei violenti scontri di piazza. A loro interessa solo tagliare le spese per questi servizi. Siamo nel pieno ciclone alimentato da una classe politica che pensa più che a salvaguardare, ad aumentare i propri privilegi»


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