L’indipendenza energetica Italia senza il nucleare

Da Davix89 @diariofinanza

Nella giornata di oggi, Michele Dotti, un blogger (che scrive anche per il fatto quotidiano), ha citato un mio post sulla bilancia commerciale energetica [link]. Volevo quindi ringraziarlo, prendendo la palla al balzo e pubblicando un post che avevo in mente da giorni e che oggi è giusto proporre.

L’argomento di questo post, un po’ off-topic, è lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia. Sfruttando i dati forniti da Terna, ho rielaborato i dati, ottenendo interessanti dinamiche previsionali.

Passiamo direttamente ai grafici senza tanti giri di parole.

Questo grafico ci mostra come negli ultimi 3 anni si siano mossi, da una parte le importazioni energetiche e, dall’altra, le energie rinnovabili, limitatamente all’energia eolica e fotovoltaica. Come potete ben vedere, anche con la parabola interpolante, le rinnovabili stanno seguendo un andamento parabolico, che è destinato ad aumentare, visto che, come ben sappiamo, la resa del fotovoltaico è maggiore nei periodi caldi.
Se però teniamo conto delle attuali tendenze e le proiettiamo al futuro, notiamo delle dinamiche interessanti. Quello che volevo sottolineare, è in sintesi, la cardinalità del settore rinnovabili. Infatti secondo questa mia proiezione, le rinnovabili per il 2014 potrebbero arrivare a circa 5.000 GWh, in grado cioè di coprire interamente l’attuale saldo estero!

Ma anche il confronto tra le produzioni rinnovabili e il totale dell’energia prodotta in Italia le cose sembrano cambiare.

Già oggi, nel mese di dicembre 2011 (mese “invernale”), le rinnovabili (tralasciando l’idrico e il geotermico) rappresentavano circa il 9% dell’intera produzione nazionale! E la tendenza per i prossimi 3 anni ci porterebbe a raggiungere tranquillamente il 20/25%. Non sono numeri da sottovalutare. Certo, ci sono delle criticità di cui tener conto, tra cui:

  1. il costo degli incentivi. Ipotizzando un costo di circa 0,30 €/Kwh nel 2011 sono stati sborsati sotto forma di incentivi,pagati cioè nelle bollette di ogni contribuente, circa 2.8 miliardi di €. E 0,30€/KWh è un prezzo molto basso, perché nei primi conti energia le tariffe erano molto maggiori.
  2. Una più moderna infrastruttura. Come penso si sappia, le energie rinnovabili non sono costanti, possono produrre di più in certi periodi del giorno (il fotovoltaico non genera elettricità di notte) o non produrre per interi giorni (l’eolico). Per risolvere questi problemi stanno nascendo quelle reti chiamate “smart grid”, cioè delle reti infrastrutturali in cui l’energia può essere distribuita, smistata e immagazzinata in base alla richiesta della rete. Ciò comporta altri maggiori costi, che però potrebbero renderci indipendenti da un punto di vista energetico.

Quindi l’indipendenza energetica la si può ottenere anche grazie alle energie rinnovabili e non solo grazie al nucleare. E forse, facendo qualche conto, si spende sì, ma si risparmia!

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Fonte: Rapporto mensile Terna [http://www.terna.it/default.aspx?tabid=379]


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