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L’industria del tabacco alla conquista dei paesi sottosviluppati

Creato il 09 dicembre 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

La mercificazione intensiva di sigarette nei paesi che non possono permettersi di rifiutare le offerte pubblicitarie dei colossi del tabacco

Un gruppo di ricerca internazionale scrive sul Bulletin of the World Health Organization che l’industria del tabacco preferisce pubblicizzare nei paesi a reddito più basso e nelle aree urbane.

Lo studio ha paragonato i livelli di promozione in 16 paesi con differenti caratteristiche economiche e diversi ivdlli di reddito.

Se in paesi come il Pakistan e lo Zimbawe il livello di marketing è altissimo, allo stesso tempo in Canada e in Svizzera succede l’esatto contrario.

Percorrendo, tra il 2009 e il 2012, un chilometro a piedi per ognuna delle 462 comunità esaminate, i ricercatori hanno esaminato la frequenza di negozi muniti di sigarette e tabacco, pubblicità sparse per le città e punti di vendita appositi.

Un manifesto pubblicitario prima della Convenzione dell'Organizzazione mondiale della Sanità.  Oggi vengono usate le stesse tecniche di marketing per i paesi sottosviluppati nonostante i divieti.  Photo credit: Boston Public Library via Foter.com / CC BY

Un manifesto pubblicitario prima della Convenzione dell’Organizzazione mondiale della Sanità.
Oggi vengono usate le stesse tecniche di marketing per i paesi sottosviluppati nonostante i divieti.
Photo credit: Boston Public Library via Foter.com / CC BY

Quello che ne è venuto fuori, è che i paesi a reddito basso subiscono una pressione pubblicitaria 81 volte superiore rispetto a quella dei paesi a reddito alto.

Tutto questo, secondo i ricercatori, succede contro la regolamentazione decisa a livello globale entrata in vigore nel 2005. Si tratta della Convention on Tobacco Control dell’Organizzazione mondiale della sanità, firmata dieci anni fa da 180 paesi. Questa convenzione prevede il divieto assoluto di Marketing, contro ogni eccezione.

Eppure questo accade nei paesi più poveri. Perché?

Si sono mosse diverse ipotesi, ma quella che sembra essere la più adatta è che questi paesi debbano contare sulle entrate provenienti dai colossi del tabacco e rinunciare a questi soldi potrebbe portare diverse complicazioni economiche, se non addirittura al fallimento.

Vengono accettate le sponsorizzazioni del tabacco per salvare economicamente popolazioni che vengono ugualmente portate a danneggiarsi fisicamente attraverso una promozione e quindi una manipolazione mediatica.

Questa sembrerebbe la spiegazione più accreditata dai ricercatori che si dicono increduli.

La speranza è che vengano presi provvedimenti per i trasgressori di regole condivise da 180 paesi in un accordo internazionale e che il marketing della morte non passi inosservato.

S.C.

Tags:#tabacco #marlboro #philipmorris #canada #world #usa #international #death

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