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L'infanzia di Gesù

Creato il 08 dicembre 2012 da Diego76 @cosmofantastico

Per il Vicario di Cristo "l'origine di Gesù è avvolta nel mistero". In realtà, Ratzinger, per giustificare la mancanza di una biografia del Gesù fanciullo, vagheggia una sorta di disegno divino che ne avrebbe precluso il racconto. Ma è un puro espediente con cui la ). Il suo apostolato iniziò dopo il placet di Giovanni Battista, scelto tra migliaia di mancanza di notizie diventa un mistero imperscrutabile. Di fatto, nei primi trent'anni anni del figlio di Dio non accadde nulla di straordinario o di celestiale e perciò due Vangeli non ne parlano ( Giovanni e Marco ) e gli altri due dicono ben poco.. Cristo era un ragazzino che aiutava il padre, imparò il mestiere di carpentiere, frequentò la dove lesse e apprese gradualmente la Bibbia ebraica. E di cui si appassionò. "Cristo cresceva in sapienza" ( Luca 2,52 ) , nel tempio di Gerusalemme ascoltava e faceva domande ai maestri ( Luca 2,46 ) e così "Egli ha pensato e imparato in maniera " ( Ratzinger, pag. 147 Giovanni 1,35-43 ). Uno dei tanti dettagli omessi da Sua Santità. Messia che girovagavano per Gerusalemme in quell'epoca messianica (

? Innanzitutto, rammenta le quattro donne tra i 42 antenati della genealogia di Matteo, senza precisare che nessuna donna è presene tra i 76 discendenti della genealogia di Luca. Sulla genealogia. La discendenza di Gesù è sostanzialmente al maschile lungo la parentela del padre putativo. L'albero genealogico della madre non è considerato, coerentemente alla cultura antifemminista della Bibbia. La Santissima Madre di Dio, nonostante la sua verginità perpetua e benché priva del peccato originale, ha dovuto attendere 40 giorni dal parto per purificarsi perché ogni do nna è biblicamente impura ( Luca 2,22 - Levitico 12,4 - Giobbe 25,4
Cosa dice il sig. Joseph Ratzinger
Ma chi sono le quattro donne indicate da Matteo? Tamar, Raab, Betsabea e Rut.
Nessuna di esse è una "figura eletta" e le prime tre sono peccatrici di sesso. Inoltre, Betsabea non è citata col proprio nome ma con quello dell'ex marito in modo disdicevole: "quella che era stata la moglie di Uria". Il Pontefice ha depennato la prima parte della farse scrivendo "la moglie di Urìa". Poi, si domanda "Perché compaiono queste donne nella genealogia?" Ci spiega che quelle donne, tra le varie ragioni, rappresentano il peccato originale e l'insieme dei peccati umani che Cristo ha espiato con la sua missione. Nonostante la presenza impari e soprattutto dispregiativa della donna, per il Pontefice è tutto normale. Neppure un briciolo di riflessione critica.

L'impurità femminile e la purezza post parto Ma il nodo centrale è sulla Madonna. Biblicamente parlando, tutte le donne sono immonde durante il ciclo mestruale e dopo il parto, ma la Madre di Dio doveva essere pura sin dalla nascita., la Madonna si è purificata, ma per puro formalismo. Dov'è l'aspetto paradossale?
Come spiegare, allora, la purificazione della Madonna dopo aver partorito Gesù? Vangelo non si parla di purificazione formale. Anzi, il vangelo lucano aggiunge l'immolazione di due colombi, l'ultima tappa liturgica per rimuovere l'impurità della donna Maria. In ogni caso, la tesi papale è doppiamente infelice: la purificazione della Vergine è avvenuta solo " a seguito del parto ". Significa che la Madre di Dio era impura prima del parto, nelle prime "immondezze mestruali" (linguaggio biblico), altrimenti restava infruttuoso il concepimento per virtù dello Spirito Santo. Il successore di Pietro, dopo anni di faticoso studio, è approdato al declassamento di Maria. Voleva divinizzare almeno una donna - con l'immacolazione snaturante - ma non si è accorto di ciò che ha scritto!
Il Papa teologo, per eclissare questa contraddizione, dice che "Maria non ha bisogno
Lo stesso autore che ha sfrattato il bue e l'asinello perché "nel Vangelo non si parla di animali", ha introdotto ciò che non dice la Scrittura sulla purificazione di Maria:
di essere purificata a seguito del parto di Gesù...". Vale a dire el

5 ■ ). ). Sul comportamento del figlio di Dio. Cristo visse a Cafarnao un periodo della sua infanzia e la prima fase del suo ministero pubblico ( Matteo 4,12-17 Luca 10,15
"E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo? Fino agli inferi sarai precipitata * , i suoi concittadini dissero: "È fuori di sé" ( Marco
Perché Cristo ha lanciato questa maledizione? I compaesani e i parenti, conoscendolo sin da bambino, non gli credettero quando si proclamò figlio di Dio. Nonostante alcuni miracoli compiuti nella città di Gesù 3,21 ). Dopo il risultato fallimentare, Cristo lanciò l'imprecazione agli abitanti di Cafarnao e coniò la norma auto-giustificativa "nessun profeta è bene accetto in patria" ( Luca 4,24 ). Lo disse nella sinagoga di Nazaret, da dove fu cacciato. Non si predica scagliando dannazioni e neppure Cristo può vietare la sacrosanta libertà di non credere a Jahvè, ad Allah o a nessuno dei due. Di fatto, nella morale di Gesù convivono pensieri amorevoli e disamorevoli che Sua Santità non vede o finge di non vedere. Su questo, l'autocensura è totale.

* Anche gli abitanti di Corazin e Betsàida non ebbero fede in lui. Cristo scaraventò bestemmie anche a costoro augurando un "giudizio finale" peggiore dello sterminio di Sodoma e Gomorra (Matteo 11,21). Sembra udire le parole di un fondamentalista!

Giuseppe e Maria erano dei genitori distratti: si scordano del figlio dodicenne per un'intera giornata. Ma dopo il ritrovamento nel tempio di Gerusalemme, anziché la contentezza scoppia una lite sulla paternità di Gesù. Egli sapeva che Giuseppe non era il suo vero padre e nello stesso tempo quel padre giuridico era una figura sostanzialmente assente oltre che scialba (agisce a

comando dei sogni). Non a caso gli studi teologici ignorano Giuseppe. Cristo non aveva un capofamiglia-maschio, lì quando la potestà del padre era assoluta. Inoltre, c'è un aspetto da non trascurare: quando una madre dice al bimbo che il padre non c'è, usa l'espressione il papà è in cielo. A differenza della cicogna che porta i bambini dal cielo, la carenza di un padre è un pignoramento psicologico che agisce quotidianamente. In ogni modo, Cristo era alla ricerca di un "padre immaginario" che trovò in Jahvè nell'alto dei cieli. Dopo il litigio coi genitori "tornò a Nazaret e stava loro sottomesso". Vale a dire, ebbe sgridate e forse anche sculacciate. La questione paterna sembrava conclusa con il suo ritorno all'obbedienza, ma restò in serbo nel suo cuore fino a quando, 18 anni dopo, si ripresentò una nuova condizione storica. L'interpretazione pontificale non vede il vuoto paterno né vede la tragedia inconscia nel fanciullo per l'assenza di un padre partecipe e umano, pur avendo scritto che "Egli ha pensato in maniera umana".

"...guai a colui per cui avvengono. È meglio per lui che gli sia messa al collo una pietra da mulino e venga gettato nel mare" ( Luca 17,2 ). Nonostante il tema riguardi il pensiero di Cristo sul mondo dell'infanzia, il Santo Padre tace in tutto e per tutto. È l'occasione per chiedere al Sovrano del Vaticano perché non applica la Legge di Cristo ai preti pedofili? Forse è troppo crudele? Il mutismo di @ pontifex _ it è sintomatico. In un colpo solo si dissolve la sceneggiata ascetica di un predicatore poco credibile. 8 ■ Alcuni brani dei Vangeli si rivolgono ai "piccoli" e ai "fanciulli" con un profondo affetto, introducendo il privilegio morale della fanciullezza. Eppure, l'esegesi biblica non ha dato il necessario risalto alla sensibilità di Cristo verso i fanciulli. Provate a vedere che cosa è uscito dalla penna di Ratzinger. Gli è semplicemente sfuggito! Cose che capitano anche ai vicari celesti.
L'Antico Testamento narra omicidi ordinati e compiuti da Dio sui fanciulli. Per chi desidera documentarsi, questi brani sono un Un particolare inedito.
: [Deuteronomio 2,33 / Deuteronomio 3,2 e 6 / Deuteronomio 20,16 / Isaia 13,9-16-18 / 1-Samuele 15,2 / 1-Samuele 22,19 / 2-Samuele 12,14 / Genesi 38,24 / Ezechiele 9,4 e 6 / Salmi 137,7 / Osea 14,1] .
Con il dogma della Trinità, anche Cristo è correo. Ciò nonostante, non ha mai deplorato i delitti del Padre. È inutile domandarsi cosa dice Benedetto XVI. Semplicemente nulla. Probabilmente pretendiamo l'impossibile. Amen.

O forse il libro non doveva scriverlo.


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