Narra il mito che Zeus, nato nella boscosa Arcadia, fu inviato dalla madre Rea nell'isola di Creta e affidato a due ninfe perchè lo allevassero. Le ninfe erano divinità minori, antichissime perchè create dalla stessa Gea, che abitavano sui monti, nelle selve o nei fiumi, e che, a seconda dei luoghi affidati alla loro tutela, venivano chiamate Orèadi se ninfe montane, Nàiadi se silvestri, e Drìadi se fluviali.
Le due vaghe dee, Adràsteia e Ida, misero il fanciullo in una culla sospesa a un ramo per sottrarlo alle ricerche di Crono, il quale in tal modo, non avrebbe potuto trovarlo nè in cielo, nè in terra, né in mare, e lo nutrirono con il latte di una capra divina, Amaltea, dalle cui corna fluivano inoltre nettare e ambrosia, cibi degli dèi. Da parte sua, l'ape Panàcride portava regolarmente al piccolo Zeus il miele di tutti gli alveari dell'isola.
Naturalmente il bambino, come tutti i bambini, piangeva e strillava: v'era dunque pericolo che Crono udisse quei vagiti e scoprisse il figlio. Le due nife si rivolsero allora a un gruppo di singolari personaggi, i Cureti, una sorta di dèmoni danzatori e guerrieri di oscura origine, i quali, ogni volta che il piccolo dio piangeva, si mettevano a danzare intorno a lui battendo le lance contro gli scudi e facendo un baccano infernale.
Così Zeus crebbe tranquillamente. Appena fu adulto assunse in cielo, per gratitudine, la capretta Amaltea facendone una costellazione, e donò alle ninfe una delle sue corna capace di produrre in quantità inesauribile tutto ciò che di buono potessero desiderare. Fu quella la celebre cornucopia, o corno dell'abbondanza. Dopo di che affrontò la lotta con il padre, come abbiamo già detto.
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