L’infedele, edizione staordinaria

Creato il 17 novembre 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Puntata speciale, fuori dal palinsesto settimanale, con tanti ragazzi nello studio de La7 dove si registra la trasmissione dell‘Infedele. L’argomento di attualità che ha motivato gli straordinari  a Gad Lerner è legato alla formazione del nuovo governo. Facce nuove alla guida del nostro paese e facce nuove nello studio televisivo. Numerosi i volti giovanili  che siedono e sono in collegamento esterno per indagare la linea di governo tracciata dal Premier incaricato Mario Monti, dopo la  presentato della nuova squadra di governo.

Gli opinionisti hanno invece volti conosciuti come il professor Roberto Perotti dell’Università Bocconi di Milano; lo storico Marco Revelli; il direttore de “Il Giornale” Alessandro Sallusti; la politologa Sofia Ventura; il presidente del Consiglio regionale lombardo, Davide Boni della Lega; e i giornalisti Massimo Mucchetti, Antonella Mascali, Luigi Amiconi.

Dunque al timone  della barca Italia andata di recente quasi a fondo,  c’è l’uomo nuovo che avrà il compito di far ricrescere il paese e di traghettarlo lontano dalla crisi.

Supermario ha preso in mano la situazione, una sorta di curatore fallimentare che si è affacciato alla guida del nostro paese.  La nostra ultima speranza. Qualcuno di competente, credibile per rincollare l’immagine italiana e ricostruire fiducia all’interno e all’estero. Una situazione non piacevole, certamente non facile, ma è la realtà con la quale dobbiamo fare i conti. Una realtà  dall’esito è incerto.  Una scommessa che speriamo non fallisca.

Anche se sulla nuova ricetta anticrisi, ci sono opinioni differenti.

Mario Monti di formazione tecnica e molto bene inserito nell’establishment finanziario. Per alcuni è  un problema serio, la cultura bocconiana divenuta egemone negli ultimi tempi è entrata al governo, sostenuta dall’entusiasmo generale con l’intento di mettere ordine. Eppure  c’è un area in Parlamento che pensa che  le regole dell’economia globale mal si conciliano in democrazia, oscurate dagli intrecci azionari, dalla speculazione e dalle multinazionali.  Il dubbio di un complotto si insinua tra coloro che non appoggiano la figura del bonificatore dello spazio politico.  Sallusti.” Io non ci credo, a quello che ci hanno detto, Monti tra gli applausi generali ha instaurato un Consiglio di amministrazione più che un governo. Sarà sostenuto da Banca Intesa”? In questa ventata di ottimismo speranzoso generalizzato,  il Pdl e la Lega parlano di ragnatela internazionale, di crisi pilotata per favorire interessi economici, di pericolo di un’incompatibilità tra finanza e democrazia.

Siamo convinti che il percorso sarà lungo e difficile, che Supermario, si troverà di fronte sacche di resistenza che non vedono di buon occhio la sua serietà e sobrietà e che al contrario,  farebbero bene ad assecondarlo se vogliono riguadagnare punti sull’elettorato.

Sappiamo che la politica precedente non ha saputo dare le risposte giuste.

Sappiamo che il sistema Berlusconi non ha funzionato.

Sappiamo che non è affatto scontato che Mario Monti riesca a evitare un dissesto del bilancio statale italiano, e quindi della moneta unica europea.

Sappiamo che il  tecnocrate è partito con la disposizione d’animo giusta anche per realizzare quei tagli ai costi della politica tante volte promessi e rimasti sulla carta.

Sappiamo che dobbiamo prepararci a gestire il nostro futuro in Europa.

Sappiamo che c’è l’ansia per la crisi e la curiosità per l’uomo nuovo, ma intanto abbiamo voltato pagina.


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