L’inferno chiude e i guerrieri marciano per i loro diritti.

Creato il 26 luglio 2012 da Lucaralla @LAPOZZANGHERA
La magistratura e’ arrivata come un vampiro che morde il collo di una vittima.Esamine,crolla a terra e poi si rende conto di cio’ che e’ accaduto.
Ebbene,oggi,l’operaio Ilva e’ stato succhiato al collo e reso out da cio’ che i politici tarantini non hanno saputo fare,gestire.
Il punto di non ritorno oramai era stato toccato e l’aereo col carico di gente e mutui,famiglie da sfamare,non puo’ piu’ tornare indietro.
Ora l’equilibrio che ci vorrebbe,la compatibilita’ di una azienda e l’ambiente,deve a tutti i costi essere ricercato e attuato,pena la morte di una citta’ che dell’acciaio ha fatto il suo marchio di esportazione.
Gli operai in strada oggi sono come i guerrieri romani che marciavano contro un nemico(il guaio che il nemico e’ la citta’,la gente comune,tutti noi????)e cercano di mostrare i muscoli per far capire che loro,i guerrieri dell’inferno,hanno diritto al lavoro e allo stipendio.
Una guerra tra i poveri,con responsabilita’ enormi della classe dirigente dell’Ilva e della politica locale che,in tutti questi anni,non ha cercato alternative alla fabbrica da dare agli operai e non e’ stata in grado di monitorare le emissioni fin da tempi addietro.
Oggi e’ un giorno nero per Taranto,e nero lo e’ anche per gli ambientalisti che se dovessero vedere l’aria piu’ pulita a scapito della perdita di lavoro di migliaia di operai,non avrebbero nulla da festeggiare.
Ora si attendono arresti e sigilli,li’ nell’inferno che in tutti questi anni ha creato e dato lavoro ma anche morti e patologie nella popolazione.
Oggi,26 Luglio 2012,e’ una data da mettere a nero sul calendario di Taranto.


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