L’informazione ambientale entra nell’agenda mediale, ma nel 91% dei casi passa attraverso le pagine interne dei quotidiani; fatta eccezione per gli eventi drammatici legati prevalentemente al dissesto idrogeologico del Paese, dove conquista la “prima pagina”. Nei tre mesi analizzati sono stati pubblicati complessivamente 626 articoli sulle quattro testate nazionali monitorate: Il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, La Repubblica e La Stampa. Il principale stakeholder richiamato nelle notizie è rappresentato dalle imprese nel 32% dei casi, a conferma che l’ambiente viene percepito come un importante asset economico sul quale puntare e investire, soprattutto in un contesto segnato dalla crisi. I cittadini costituiscono il secondo portatore di interesse (12%), seguiti da enti locali e società civile (9%).
Nel complesso, si evidenzia una presenza significativa, anche se discontinua, del tema ambiente nei nostri quotidiani più diffusi. Esiste, però, un problema di priorità: la poca pressione da parte del settore sulle questioni ecologiche produce una disattenzione della politica, che tende a concentrarsi sulle sollecitazioni maggiormente avvertite dall’opinione pubblica; rischiando di dimenticare che la sostenibilità, dall’energia alla mobilità, dall’alimentazione ai rifiuti e all’urbanistica, è destinata a condizionare in maniera determinante l’economia del futuro.
E’ quanto emerge dal 1° Rapporto dell’Osservatorio Eco-Media, nato dalla collaborazione tra Pentapolis Onlus e Lumsa, la cui versione integrale è consultabile sul sito http://www.pentapolis.eu.
“La sostenibilità può e deve essere la leva da cui far ripartire una diversa economia, circolare – afferma Massimiliano Pontillo, Presidente di Pentapolis Onlus – che sappia conciliare l’interesse generale con quello particolare, rimettere in movimento l’occupazione, soprattutto giovanile, e dare il via ad un nuovo eco-Rinascimento. L’informazione ambientale è uno dei passaggi fondamentali e può essere un elemento determinante per incidere realmente sulla coscienza collettiva e sui decisori pubblici: ma i media mainstream ancora non brillano per particolare attivismo”.
Il progetto, promosso da Pentapolis Onlus, si avvale dell’adesione del Presidente della Repubblica; del partenariato con Lumsa; della collaborazione con la Federazione Nazionale della Stampa e con l’Ordine dei Giornalisti; del patrocinio di Commissione Europea, Ministero dell’Ambiente, Ispra; della partecipazione di Cittadinanzattiva, Csr Manager Network, Fare Verde, Fondazione Global Compact Italia, Kyoto Club, Greenaccord, Symbola, Wwf; del sostegno di Rio Mare e Terna; del contributo di Tetra Pak; partner media Eco in Città; partner tecnico Arti Grafiche Boccia.
[comunicato stampa Pentapolis]