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L’INIZIO DELLA FINE:… routine umana

Creato il 29 aprile 2013 da Mente Libera

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Di nuovo , notando mia madre ammaliata dal Verbo annunciato attraverso una scatolina chiamata televisore, ho avvertito il consueto potere persuasivo dei mass media.
Lei era lì, come ipnotizzata, congelata, rapita dalla figura di un grifone, dallo stemma autoritario di alcuni rappresentanti di STATO, divenuto nell’inconscio storico collettivo l’ ENTE PADRONALE del cittadino suddito.
In questa donna si agitavano differenti moti d’animo: appariva prima contrariata, per aver sentito una frase o un nome sgradevole, e un attimo dopo rincuorata, rassicurata, consolata dal blaterare,  dall’ennessima promessa virtuosistica (ad es. che l’iva non sarebbe più aumentata); addirittura vidi un viso illuminato quando un ometto mezzo calvo sorprese tutti con l’intenzione di ridimensionare gli stipendi dei ministri (eliminazione di indennità parlamentari).
A questa notizia tirò un sospiro di sollievo come se lei stessa, in qualità di cittadina, avesse ricevuto un BENEFICIO, come se il Governo – metafora del Padre Padrone, MODELLO Platonico Superiore a cui far riferimento – avesse concesso e garantito un vantaggio ai figlioletti indifesi, impotenti, incapaci di scegliere da sé una qualunque attività individuale.

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Ritornado con gli occhi della mente ad altri episodi di real politik, ho rivisto dei bimbi che strillano contro il genitore quando li priva del ciuccio, bimbi crucciati e imbronciati, ma inermi, senza alcuna intenzione di andare a prendersi da soli quel che desiderano.

Ho rivisto un finto processo soteriologico innanzi alle speranze della plebe, convinta di aver investito i loro enti tutelari con l’incarico di SALVATORI, garanti del bene comune.
Ho udito il pensiero di un votante immaginario:
“Vi abbiamo eletto , quindi siete degli ELETTI – siete il nostro Neo – ed ora cari politici dovete SALVARCI, tirarci fuori dai guai, darci il minimo sostentamento, puntelli su cui poterci appoggiare-godere-riposare”…]
Ho rivisto la plebe di millenni fa contenuta nella plebe di oggi, DELEGARE ogni fibra del proprio essere a una ridotta casta di governanti.
Ho rivisto una marmaglia disorientata, accasciata a terra come mendicanti, TENDERE disperatamente la mano (CORPO) e le speranze (MENTE, SPIRITO) non verso se stessi, verso il proprio cuore, le proprie forze, le proprie risorse, le proprie idee, bensì tese verso l’ALTRO, verso gli ALTRI, verso LORO, verso quelli che ipoteticamente dovrebbero possedere maggiori quantità di BENI materiali o immateriali (conoscenza, cultura, sapienza).

Questo e altro ho visto e rivisto…

Il profondo abisso negli occhi intimoriti dal riflesso degli spauracchi.

Fanciulli in balia di mostruosi Pedofili, seduti dietro cattedre dorate.
Fanciulli sedati, ipnotizzati, adulatori, fideistici fanatici.
Tutto questo negli occhi dei cittadini.
In quello dei reggenti ho visto molto peggio. Ho visto il delinearsi bruttissimo epilogo. Faccio prima a mostrarvelo che a descriverlo…

Avrei voluto vedere questo:

o

questo

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Ma purtroppo ho rivisto questo:


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P.s.
Come IL FIOR DI LOTO NON FA TRAMUTARE IL SUBSTRATO FANGOSO  (caso mai, a lungo andare, accadrà il contrario, il loto rischia d’esser sommerso dal putrido fango… è un moto entropico inevitabile),  così  IL  POPOLO NON PUO’ ESSER  RETTIFICATO, TRAMUTATO IN “ALTRO”,  SUBLIMATO, come vorrebbe fare il visionario reggente alchemico (sempre che sia esistito)…
Purtroppo in questo campo, il Volatile dorato sottostà al Fisso PIOMBO, o  meglio i due opposti non sono pienamente conciliabili… come vorrebbe una certa filosofia eterna.
Forse si potrebbe trovare un piccolo compromesso … se l’istante di estasi venisse prolungato oltre una certa soglia, allora la parte sublimata vivrebbe (in teoria) benefici indescrivibili per lassi di tempo indefiniti, rimane il dubbio sulla durata, però il vantaggio sembra incontrovertibile.
Ma con i moti di massa barbarici ciò è un controsenso insolubile, qui il principio di non contraddizione è davvero invalicabile…

O sei un brutto anatroccolo e ti comporti come tale oppure un cigno, e agisci integralmente come tale.
IL DIVENIRE sarà eternamente in degradazione entropica.  
Gli attimi di PURO ARBITRIO dell’ESSERE (identità stabile) sono mere fantasie, nei fatti non siamo mai UN IO UNICO e AUTONOMO… figuriamoci se folle inferocite di brutti anatroccoli possono tornare alla ragione ed essere trasformate (da chi?) in nobili cigni.
Questo non è mai accaduto, tranne che nelle favole, appunto!


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