Pensavo non avrei trovato coda, mi illudevo che sarebbero stati tutti ad affollare la guardia medica di Cortina, ma non avevo tenuto conto che i migliori (e peggiori) utenti del distretto sanitario sono quelli che non vanno proprio da nessuna parte: gli anziani.
Quando ho aperto l'ingresso del distretto mi è subito parso evidente che sarebbe stata lunghissima. Mancava solo una copia della Gazzetta e poi poteva tranquillamente essere un Bar Sport, altro che sala d'attesa.
Sospetto che tanti nonni non abbiano proprio bisogno di nulla se non di sparlare in un posto caldo.
Paziente come solo io so essere mi sono seduta su di una delle poche sedie libere.
Mi sono resa conto presto che se era rimasta libera un motivo forse c'era.
- Che lenta stamattina quella dello sportello!In quel momento un'altra anziana, gracile come una porcellana, ha rischiato di cadere e la solidarietà della mia vicina di sedia è stata: "varda sta insemenia" (tradotto: "ma tu guarda quella cretina", ndr).
- Beh, si sa che quando si viene qui bisogna armarsi di pazienza.
- No, ma quella si perde, si perde proprio. La vedi? Due numeri e sono passati venti minuti! Dovrebbero cambiarla.
- Mmm... (da leggere con aria del tutto inespressiva)
- Non lo pensi anche tu?
- Io penso che all'accettazione potrebbero anche essere veloci come shuttle, ma se l'infermiera che fa i prelievi è solo una la coda si creerebbe semplicemente da un'altra parte. Ci vuole pazienza.
Un'anziana, amica della mia simpatica vicina, mi ha chiesto di cederle il posto per lasciarle vicine e io, con somma gioia, ho acconsentito e ho scalato di una sedia più a sinistra.
Mi fossi pure potuta turare le orecchie...
- Hai visto che lenta stamattina? Ancora più lenta del solito. E' un'ora che sono qua. Dovrebbero licenziarla quella buona a nulla.- L'hanno salvata per miracolo.La cellula indemoniata. Come no.
- Chi?
- La Cesaretta! Le hanno tolto una cellula dalla testa sennò sarebbe morta.- Davvero?
- Davvero! Sono entrati nella testa e hanno tolto la cellula giusto in tempo prima che morisse.
In quel momento è giunto il mio turno. Le vecchiette mi hanno guardata malissimo, come se fosse impossibile che toccasse a una sotto i sessant'anni prima che a loro, come se stessi passando loro davanti.
Dopo il prelievo sono andata nella sala d'attesa di fianco, quella del medico di base.
Ero abbastanza fiera di me perchè ero riuscita ad accaparrarmi l'ambito numero 1 in coda, prendendo il biglietto ancora prima del prelievo, praticamente all'alba. Cosa che, tra l'altro, avrebbe potuto fare chiunque, ma forse non un cervello sopra gli ottanta.
Il medico avrebbe iniziato a ricevere da un momento all'altro.
Ero seduta tra una coppia di anziani e una nonna con nipote circa cinquenne al seguito, quando ecco che la nonna e l'uomo della coppia sentono l'irrefrenabile impulso di conversare.
- E' suo nipote?A quell'affermazione io e il mio raffreddore con annesso mal di gola ci siamo prontamente alzati e abbiamo preferito, data la mancanza di altre sedie libere, aspettare in piedi.
- Eh sì.
- Ce l'ha lei tutto il giorno?
- Eh sì caro. Tanto cosa hanno da fare le nonne, no? Quello che non faccio oggi lo faccio domani.
- Tutti uguali i figli.
- Eh sì. Lei ha nipoti?
- Ah, nipoti. I miei figli non vogliono saperne, avrebbero finito di divertirsi!
- Tutti uguali. Adesso ci sono solo il lavoro e i divertimenti.
- Ah sì cara.
- Mi ricordo... Quando mi sono sposata avevo 23 anni e a 24 sono rimasta vedova con un bambino di 2 (matrimonio riparatore o scarsa matematica, ndr?). Ho dovuto fare sacrifici per tirarlo su. Ma lui i sacrifici non sa neanche cosa siano.
- Cara mia, i giovani non ne vogliono più sapere di fare sacrifici: vogliono tutto e subito e alla prima difficoltà chiedono aiuto alla mamma e al papà.
- Lei come mai è qui?
- Perchè ho trentanove di febbre da una settimana.
E' entrato un nuovo ottantenne che, per qualche misterioso motivo, non ha chiesto chi fosse l'ultimo in coda, ma il primo. Così ho alzato la mano come a scuola.
Cosa che ha fatto inviperire quello coi figli che si vogliono solo divertire: "come fa a essere prima se è arrivata dopo di me?"
Per fortuna il display che annuncia l'inizio delle visite mi ha salvata da un linciaggio e me la sono cavata mostrando il biglietto a tutti (così che fosse chiaro che non stavo barando) con un acido "me l'ha portato la fatina dei denti".
In realtà quello che avrei voluto dire era "non è colpa mia se avete dei figli di m***a!"
Ora: dicono che i nonni sono una risorsa, che abbiamo da imparare, che sono una parte essenziale della nostra società. Quello che ho sentito ieri mattina, tuttavia, è stato solo un concentrato di acidità (e io me ne intendo di acidità) e di pura cattiveria contro il genere umano. Nell'ordine:
- Le persone devono essere veloci a dare ai vecchi quello che spetta loro di diritto altrimenti vanno cacciate.
- I loro simili che non sono veloci come Pistorius sono rin*********i.
- Tutto deve essere fatto subito. Chi ci mette di più non ha voglia di fare un [@##°.
- I figli sono sanguisughe che se ne approfittano dei genitori pensando che non abbiano un [@##° da fare e siano sempre a loro disposizione. Soprattutto per risolvere i casini che loro, da incompetenti completi, creano continuamente.
- I figli sono esseri abietti e meschini, senza principi, che venderebbero la propria madre per una carriera e una vita di happy hour.
- Chiunque abbia meno di ottantanni è stato creato appositamente per servire loro.
- A loro viene dovuto un rispetto assoluto traducibile con la sudditanza: non esiste che qualcun altro (poco importa se si tratta di una donna incinta con la peggior rinite della sua vita) venga servito prima di loro per alcun motivo al mondo.
Questo come se il mondo fosse responsabile dei loro acciacchi e tutti dovessimo in qualche modo trascorrere la vita a fare ammenda, inginocchiati sui ceci.
Non ho sentito una sola parola quantomeno educata uscire da una sola di quelle sagge bocche ottuagenarie.
Vivo proprio in un brutto posto? Sono stata sfortunata?
E per fortuna che sotto le feste siamo tutti più buoni.
La Redazione