Lo scenario è sempre squallido, in ogni parte d’Italia, patria del gioco d’azzardo. Sale giochi, sale scommesse, bar, tabacchi, pizzerie, ristoranti più o meno di classe. Dentro, varie tipologie di persone. Dal neopensionato che si gioca la liquidazione ai giovani nullafacenti. Dai padri di famiglia disperati perchè non riescono a dar da mangiare ai figli ai tanti, troppi, ragazzini di tredici-quattordici anni che all’uscita di scuola spendono al bar la loro paghetta con il miraggio di una vincita facile per comprarsi un cellulare nuovo, un paio di scarpe di marca o un videogioco per la playstation. Il gioco d’azzardo, business che paradossalmente cresce soprattutto nei periodi di crisi economica, è una vera e propria emergenza sociale e spesso viene preso sottogamba e analizzato soltanto per la sua portata economica. Nei giorni scorsi Confindustria Sistema Gioco Italia, la federazione che raggruppa 6mila600 aziende che lavorano legalmente nel settore del gioco, ha organizzato a Cagliari un convegno dal titolo «Il gioco legale in Italia: sviluppo, evoluzione regole», in cui – grazie anche ai dati della Guardia di Finanza – si è cercato di fare il punto sul gioco d’azzardo clandestino che in Sardegna pare produca per i gestori guadagni in nero pari a circa 20mila euro alla settimana. In generale, il gioco legale coinvolge in Italia oltre 200mila persone con un giro di affari di 80 miliardi di euro (17 miliardi di spesa reale che comunque valgono l’1,3 per cento del Pil). In Sardegna, a fronte dei centri regolari (5 sale bingo, 36 sale giochi e oltre 12mila tra videopoker, slot e macchinette con i biglietti delle varie lotterie dislocati negli esercizi pubblici e quasi 250 sale scommesse) esisterebbero una settantina di zone franche, totalmente clandestine senza alcun tipo di autorizzazione e collegamento con l’Agenzia delle Entrate. L’illegalità del gioco d’azzardo è in ogni caso sempre meno localizzabile perché, come ha spiegato, il tenente colonnello Andrea Taurasi, responsabile del Gruppo tutela economia del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Cagliari, con le nuove tecnologie crescono in maniera esponenziale i siti internet illegali. Secondo il presidente di Sistema Gioco Italia Massimo Passamonti, che ha ricordato come il gioco d’azzardo sia stato legalizzato in Italia a partire dal 2003, l’illegalità in questo settore sarebbe aumentata anche perché le Regioni e i Comuni starebbero limitando il gioco legale con leggi e ordinanze. In questo modo – ha detto Passamonti durante l’incontro – non si elimina il problema, ma si consente soltanto l’aumento dell’illegalità.
Le lobby del gioco d’azzardo
Ecco un servizio della Rai che fa riflettere.