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Una crisi che sembra non trovare fine (oggi) anche sotto la guida di Roberto Mancini. È certamente troppo presto per dare un parere sulla gestione dell'ex tecnico del Manchester City, con un mercato interessante ancora in corso e la stagione nel suo momento clou; ma non lo è affatto, invece, per esprimere un'opinione su tutti gli allenatori che sono stati scelti dal 2010 in poi. Ecco l'analisi di Umberto Ravera (non è uno dei ragazzi nella foto di copertina), non un giornalista, cronista o opinionista, ma un tifoso attento che ha seguito da vicino le dinamiche della sua squadra del cuore.
L'Inter e la crisi degli ultimi 4 anni (spiegata da un tifoso)
Diciamocelo, come sostituto di Mou, avrebbe fatto fatica chiunque. Uno dei problemi dell'interista è la riconoscenza. Eterna nel caso del portoghese, nonostante sia fuggito, nonostante tutto. Mourinho è diventato la nostra ossessione (positiva), per Benitez lo è sempre stata (in negativo). Ricorderai che i due non si amavano dai tempi di Liverpool e Chelsea e qui, a Milano, Benitez commette l'errore più grave che potesse fare. Fa finta che non sia successo niente, fa finta che Mou non si sia mai seduto sulla panchina neroazzurra, leggende narrano che addirittura fece togliere la foto del portoghese dai corridoi di Appiano. Ora, così facendo ti ritrovi contro squadra e ambiente. E così è stato. Francamente, quella era una rosa che poteva tranquillamente vincere il sesto scudetto consecutivo e infatti con l'arrivo di Leonardo (uomo intelligente quanto furbo) la rimonta sul Milan si è fermata per colpa di un derby sciagurato. LEONARDO Dicevo, l'intelligenza e la furbizia. Nella prima conferenza stampa rimette "la chiesta al centro del villaggio" (cit.), parla di Mou, lo mette nella leggenda. Il tifoso si esalta, la squadra si ricompatta. L'Inter diverte e Leo piace, perchè in fin dei conti, nonostante tanti anni di Milan, è un "bauscia". Corre, grida ed esulta ai gol. Vinciamo Coppa Italia e arriviamo secondi dopo una bella rimonta. Tecnicamente molto, troppo, brasiliano ma aveva giocatori che gli permettevano di giocare così, sicuramente non un grande allenatore ma un ottimo motivatore. GASPERINI/RANIERI Quando ti dicevo che ci sono allenatori che non possono allenare l'Inter mi riferivo a loro in particolare. STRAMACCIONI Secondo me diventerà un grande tecnico. Ci credo davvero. Ma forse accettare la panchina dell'Inter a 36 anni è stato un filo azzardato. Tutto rose e fiori al'linizio ma alle prime difficoltà si è fatto masticare e digerire anche lui. La piazza lo ha sempre sostenuto, la società ci ha provato senza successo. La dimostrazione che i senatori non fossero contro di lui è che ha scelto Deki come suo vice a Udine. Ha pagato sicuramente l'inesperienza e un tasso tecnico di squadra decisamente inferiore rispetto alle rose dei suoi predecessori. Probabilmente con un po' di esperienza avrebbe potuto limitare i danni. MAZZARRI Non mi è mai piaciuto. Non è mai piaciuto al 90% dei tifosi interisti. Ancora prima di arrivare all'Inter. Ha dimostrato la sua mediocrità di tecnico senza se e senza ma. In un anno e mezzo non ha saputo dare, non dico un gioco, ma nemmeno un'impronta ad una squadra che ha sempre giocato molle, annoiata. Al tifoso interista non interessa vincere sempre (certo sarebbe meglio) quello che non deve mai mancare è la voglia di dare tutto per la maglia, il senso di appartenenza, l'essere interista. Come dicevo, noi siamo bauscia e ci piacciono quelli un po' così. Sicuramente, penserai, certo ma chi li ha ingaggiati questi? Hai certamente ragione ma se un matrimonio non funziona la responsabilità è di entrambi. Sempre. Per questo, per questi motivi ognuno dei nomi in questo elenco, è stato un po' pirla durante la sua gestione. Con diversi gradi di gravità e per problematiche diverse ma ognuno di loro ci ha messo del suo. Resta inteso che gli errori di una società che ci ha portati dalla leggenda del 2010 alla pochezza totale di questa stagione sono assolutamente molto più gravi di qualunque altro errore commesso da ognuno di questi allenatori. Non si può andare in conferenza e tirare fuori ogni volta una scusa diversa, che poi magari viene anche a piovere... Per non parlare poi dell'addossare le responsabilità di una sconfitta a qualche giocatore. Gasperini arriva a Milano come 34esima scelta (la responsibilità della società è evidente) ma stravolge il metodo di gioco dell'Inter. Personalmente ero felice del suo arrivo, il suo Genoa giocava e divertiva ma i suoi limiti di personalità risultano subito evidenti. Si trova suo malgrado dentro un frullatore (colpa anche della società) che non riesce a gestire e, inevitabilmente, crolla a Novara. Dal mio punto di vista, esonero inevitabile. Ranieri, vabbeh... sparo sulla croce rossa? In definitiva due tecnici mediocri adatti a squadre di mezza classifica che non hanno saputo gestire uno spogliatoio forse difficile ma che con un po' di intelligenza poteva viaggiare da solo. Mi dirai, gli hanno venduto Eto'o a giugno e Motta e Snejder a gennaio.... vero, è chiaro che la responsabiltà è da dividere tra tutte le componenti societarie. Ecco, il loro errore è stata la poca intelligenza, non hanno capito che l'Inter non è il Genoa e nemmeno la Roma. Purtroppo, alla sua intelligenza si contrappone una certa inconsapevolezza di non sapere bene cosa fare da grande e a giugno saluta tutti e se ne va. Il suo errore (a parte lo schieramento tattico di quel derby...) è questo. Quindi, un po' pirla, lo è stato anche lui. Tatticamente parlando sono convinto che Benitez non sia nient'altro che un buon allenatore, non certamente un fenomeno come certa stampa ha voluto farci credere. Un allenatore che nel calcio del 2014 contiuna, a testa bassa, sempre con il suo modulo e da quello non si schioda, per me, non è un fuoriclasse. Chiedere ad Hamisk per conferme.Gli Sponsor del Blog:
 
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