" Come fa l'Inter a spendere così tanti soldi per un giocatore se è la società italiana più nei guai con il Fair Play Finanziario? ".
A prima vista la domanda è lecita: se le cifre che girano oggi (e che qui prendo per buone) verranno confermate, ovvero 35 milioni per il cartellino e 4 netti (più bonus) al giocatore per 5 anni, questa operazione è la più onerosa che una squadra italiana ha fatto in termini di costo sul suo bilancio annuale dall'acquisto di Higuain da parte del Napoli due anni fa (movimento di mercato favorito dalla forte plusvalenza incassata dai partenopei per la cessione di Cavani). Persino la Juventus in questi anni non ha mai chiuso una trattativa così ricca: Kondogbia peserà sulle casse nerazzurre per 14,4 milioni l'anno, più degli 11,5 che pagherà all'anno fra cartellino e ingaggio la Juventus per Mandzukic o dei 10,5 per Dybala o ancora i circa 13,5 dell'acquisto di Tevez di due anni fa.
Per dare una risposta alle varie perplessità, occorre partire da qualche chiarimento preventivo:
Contano i saldi di mercato, non le singole operazioni
Non corrisponde a verità sostenere che l' Inter non possa fare un qualsiasi acquisto a causa dei vincoli del Fair Play Finanziario e delle restrizioni alle quali l'ha sottoposta l'Uefa. Avevo già scritto in passato che poteva comprare Yaya Touré e così ha potuto comprare Kondogbia. Le restrizioni dell'Uefa (che fra poco vedremo meglio nel dettaglio) richiedono solamente dei saldi di fine mercato e/o di fine bilancio più o meno precisi fra entrate e uscite, ma come ci si arrivi è a totale discrezione della società. Estremizzando, non c'è nessuna restrizione che impedisca all'Inter di comprare Messi ... certo, per permetterselo senza infrangere il FFP probabilmente la società sarebbe costretta a vendere tutto il resto della rosa e giocare il campionato con 10 giocatori della Primavera più lui. Ma l'acquisto in sé non andrebbe contro alcuna regola...
Alcune sanzioni UEFA sono indipendenti dalla partecipazione alle Coppe nel 2015/16
Non corrisponde a verità sostenere che l'ufficializzazione della partecipazione della Sampdoria in Europa League, con conseguente esclusione certa dell'Inter dalle prossime competizioni europee, abbia in qualche modo spinto i nerazzurri a spendere di più causa rinvio delle sanzioni.
Non è vero per due motivi:
- il primo è che l'Uefa ha ben specificato nei documenti ufficiali che tutte le sanzioni (meno quella economica) non vengono sospese per l'esclusione dall'Europa e quindi gli obiettivi di bilancio richiesti all'Inter per il 2015/16 devono essere raggiunti senza se e senza ma, pena un rischio concreto di esclusione dalle coppe europee 2016/17 (chiedere allaDinamo Mosca per informazioni...);
- il secondo è che la pena pecuniaria di 20 milioni (di cui 14 possono essere abbuonati in caso di "buona condotta" al termine del primo anno di controlli) - e anche questo è ben specificato nei documenti ufficiali pubblicati dall'Uefa - non è un pagamento che l'Inter fa ma è una ritenuta sui premi conquistati nella prima stagione nella quale la società di Thohir tornerà in Europa. Ciò vuol dire che non andando in Europa quest'anno l'Inter ha zero premi Uefa e quindi 0 di multa. Si fosse qualificata almeno alla fase a gironi avrebbe avuto un introito minimo stimabile in circa 10 milioni di premi (al quale aggiungere gli incassi delle partite casalinghe, che sarebbero finiti direttamente nelle casse nerazzurre) di cui 6 sarebbero finiti all'Uefa e gli altri 4 sarebbero rimasti all'Inter. Oltretutto la multa non sarebbe stata comunque conteggiata negativamente ai fini dei calcoli sui vincoli del Fair Play Finanziario, quindi l'Inter avrebbe avuto una quindicina di milioni in più nel conto economico per raggiungere gli obiettivi economici stagionali, soldi che ora sarà costretta a reperire da altre parti (aumento ricavi, taglio costi, mercato...). In conclusione: andare in Europa League sarebbe stata un'ottima notizia per l'Inter, non uno svantaggio...
Se si vuole davvero capire quel che succede sul mercato, non è un modo corretto di ragionare sentenziare per partito preso a seconda delle proprie simpatie. Leggendo le discussioni in giro per la rete si nota una certa tendenza da parte di alcuni tifosi a considerare "possibile, ovvio, sacrosanto" qualsiasi acquisto della propria squadra e "impossibile, criminale, contro ogni regola del Fair Play Finanziario" qualsiasi acquisto delle squadre rivali. Arrivando persino a paradossi per i quali gli stessi giocatori diventano fenomeni comprati a prezzo di saldo o bidoni strapagati a seconda della squadra per cui firmano... Chi vede il calcio con questa mentalità credo avrà difficoltà a seguire questo articolo e in generale questo blog. Mi spiace, io vi ho avvisato...
Bisogna partire dal presupposto che se una società fa una certa operazione di mercato è perché qualcuno dentro quella società ha un piano per renderla possibile. Tenderei ad escludere per principio che all'Inter siano così sprovveduti da non sapere cosa stanno facendo: al di là che vada a buon fine o meno un piano ci deve essere. Se un acquisto viene concluso, il mio compito (come quello di tutti coloro che seguono con interesse il calciomercato) dovrebbe essere quello di capire qual è il ragionamento logico-economico che sta dietro alle operazioni portate a buon fine e cosa queste potrebbero comportare nel proseguo della sessione estiva di contrattazioni e magari nelle successive sessioni di mercato.
Fatte queste premesse, prima di fare i conti in tasca ai nerazzurri, credo sia molto indicativo riportare qui cosa prevede l'accordo fra Inter e Uefa per quanto riguarda le limitazioni economiche (il testo integrale in inglese, con le limitazioni di carattere sportivo, la parte relativa alla multa e altre specifiche è consultabile in PDF qui). Riporto il testo originale in inglese:
" 3. Operational and Financial Measures- Bilancio in passivo di al massimo 30 milioni (al netto dei costi virtuosi) per il 2015/16 e in pareggio nel 2016/17;
- Limitazioni all'indice costruito come rapporto fra stipendi dei giocatori e ricavi (al netto delle plusvalenze);
- Limitazioni al monte ammortamenti;
- Dimostrare che la società stia procedendo anno per anno in un virtuoso miglioramento dei conti che permetta di avere un'opinione positiva sul futuro societario dal punto di vista economico e finanziario
The Club undertakes to have a maximum Break-even deficit of EUR 30 Mio for the Reporting Period ending in 2016 and of EUR 0 Mio for the Reporting Period ending in 2017. Additionally, the Club agrees that for the Reporting Period ending 2016 and for the Reporting Period ending 2017 the employee benefit expenses to revenue ratio is restricted and that the amortisation and impairment of the costs of acquiring players' registrations is limited.The auditor's report on the Club's annual financial statements must always contain a favourable opinion with regard to going concern."
Quindi a livello economico le richieste dell'Uefa all'Inter sono le seguenti:
Ricordo che l'ultimo bilancio approvato dell'Inter ha fatto registrare un passivo di 103 milioni. Precisato che non è sempre facile capire cosa l'Uefa conti come costi virtuosi, si può ipotizzare un deficit di bilancio valido per il Fair Play di poco meno di 90 milioni per il 2013/14 che, dato il mercato dell'anno scorso e altre variazioni ipotizzabili sul conto economico societario, potrebbero scendere a 70 nel 2014/15. A parità di condizioni, nel 2015/16 mancheranno gli introiti dell'Europa League e tenuto conto di altri fattori un po' più prevedibili (aumento dei ricavi per diritti tv italiani e sponsor, non ripetibilità delle plusvalenze) si potrebbe stimare un passivo di partenza di circa 80 milioni: ad arrivare a -30 la strada è lunga...
Come si possono recuperare 50 milioni di euro?
Ci sono varie strade a disposizione dell'Inter e forse rimarrete stupiti nello scoprire che i primi 15 milioni sono già stati messi da parte in questi ultimi giorni: tutti i dettagli nel post su Calcio e Altri Elementi, che trovate a questo link.