Dopo una stagione che ha visto la Beneamata soffrire come il sottoscritto per una regia di Ronconi, l’interista medio si aspetta un mercato ricco di colpi. Le scorribande di Lavezzi, tanto per fare un nome. Un bel centrale di centrocampo che dia il cambio a quel nonno di Cambiasso (all’ultimo allenamento alla Pinetina si è allenato con le babbucce), un terzino che sappia giocare a calcio, mica Nagatomo, o Nagatomò, o Akira Kurosawa. Insomma, il tifoso nerazzurro già sogna e deve andare in giro con numerosi fazzoletti per asciugarsi la bava.
Ora, immaginate che un bambino sogni tutto l’anno di ricevere in regalo una moto da cross. Arriva Natale e il bambino è sicuro: in quel pacco gigante c’è quello che vuole. Lo scarta frenetico e subito il suo sorriso si trasforma in delusione, disappunto, extrasistole. Nel pacco c’è una bici. Una Graziella, per giunta. Roba che appena lo vede qualcuno dei suoi compagni, lo insegue con un rottweiler allevato da Materazzi.
Ecco, io mi sono sentito così quando è stato annunciato il primo acquisto dell’Inter: Palacio. Chi? Ma che, davvero? Quello che al posto dei capelli ha una catenella del water? Noi inter-tristi, che vediamo sempre tutto più nero che azzurro, magari a volte si esagera un po’. Ma ricordo bene che l’anno scorso, quando annunciarono Gasperini, tentai il suicidio indossando una maglia della Juve. E i fatti mi hanno purtroppo dato ragione. Io c’ero, quella sera in cui perdemmo contro il Travb…il Trasb…Branzt…contro quella squadra turca. Bravo Gasp, bravissimo. Un luminare del calcio, un professorone. Lui e Alvarez. Dicono debba diventare più veloce, l’argentino. Vero, ma Gasp lo buttò dentro a 20 minuti dalla fine perchè non sapeva cosa fare. Il problema è che nemmeno Alvarez sapesse cosa fare. A parte defilarsi sulla destra e poi girarsi perchè lui il piede destro non lo usa nemmeno per salire sul treno.
Insomma, caro Moratti, non ci siamo. Che poi, Palacio lo voleva Gasperini e ora in panca c’è Stramaccioni, dopo l’epoca di un altro grande luminare come Ranieri, uno che – è bene ricordarlo – è finito nella serie B francese, dove probabilmente sarebbe forte pure Zamperini. E va bene che noi interisti siamo nati per soffrire, ma così no dai. Non posso vedere Palacio in nerazzurro. E nemmeno con quel codino. Caro Conte, regalagli uno dei tuoi parrucchini và. Che se non possiamo essere i più forti, siamo almeno un po’ meno brutti.
Alessandro Oliva
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