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L’intolleranza (laica) di Corrado Augias

Creato il 30 novembre 2013 da Uccronline

Corrado Augias (primo piano)Decadenza Berlusconi, Palazzo Madama vota favorevolmente e sui media si scatena la solita bagarre degli opinionisti pro/contro. Non entriamo nel merito, non ci interessa in questo contesto che non segue o sostiene alcun schieramento politico.

Alla trasmissione “Otto e mezzo” sul La7 di mercoledì 27 novembre sono ospiti il giornalista Corrado Augias e Giorgio Mulè, direttore di “Panorama”. Conduce la rossa (in tutti i sensi) Lilli Gruber, ex parlamentare del Partito Socialista Europeo (il cui nome è recentemente comparso tra i partecipanti al Gruppo Bilderberg, che invita segretamente le personalità più influenti in campo economico, politico e bancario) e nota per interrompere continuamente gli ospiti della fazione politica avversa alla sua (M5S, PDL, SC ecc.), lasciando invece liberamente parlare chi la pensa come lei (guardate la trasmissione e fateci caso).

Come già detto, in studio è ospite il principe italiano della laicità, Corrado Augias. Da anni ripete su “Repubblica” che l’essere laici (cioè inteso come laicisti) significa rispettare, non imporre il proprio punto di vista, evitare di offendere il prossimo, sottintendendo ovviamente che i cattolici si comporterebbero all’opposto. Peccato che evidentemente si sia scordato questi sani principi durante la trasmissione quando, dopo aver ironizzato sul suo interlocutore e avergli attribuito dei precisi stati d’animo, si è pesantemente infastidito quando Mulè lo ha più volte interrotto per chiarire il suo punto di vista (giusto o sbagliato che sia). Più o meno quello che normalmente accade in tutti i talk show, prevalentemente a sfondo politico, dove spesso capita che ci si interrompa a vicenda o si parli l’uno sopra all’altro.

Eppure la reazione di Augias è stata decisamente intollerante: «Quando parlo, tu taci», ha detto con cattivo autoritarismo. «Io ragiono con difficoltà, lentamente. Se devo seguire un filo tu non devi parlare se no mi interrompi. Ho una certa età». La replica di Mulè: «l’imperativo solitamente non si usa tra persone civili». Troppo facile scrivere e teorizzare gli immensi valori laici e poi non saperli dimostrare concretamente.

Qui sotto l’intolleranza di Corrado Augias

Curioso che Augias non voglia essere contraddetto quando lui, in molte puntate a sfondo religioso nel suo ex-programma “Le storie” (si, è abbastanza ossessionato dalla religione) interrompeva volentieri colui a cui poneva le domande, ovviamente se il malcapitato rispondeva in modo a lui sgradito. Un esempio tra mille è la nota puntata con ospiti Vito Mancuso e Antonio Socci in occasione dell’uscita del nuovo libro dello scrittore cattolico, dove Augias ha sistematicamente usato il teologo gnostico per ribattere alle affermazioni di Socci (lui non sarebbe stato in grado). Non a caso Antonio Socci ha poi rivelato le scorrettezze etiche di Augias durante questa puntata. Come si vede nel video qui sotto, il giornalista anticlericale interrompe più volte il ragionamento di Socci, quest’ultimo però si ferma e ogni volta garbatamente riprende il filo logico.

Qui sotto un esempio delle interruzioni di Corrado Augias.

Va bene che Augias ragiona con difficoltà, ma la coerenza?

La redazione


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