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L’invidia è un’ammissione di inferiorità

Creato il 06 ottobre 2014 da Assugoodnews @assunta73

Il titolo è una citazione dello scrittore francese Honorè De Balzac che riassume perfettamente questo sentimento negativo e depotenziante. L’invidia, appunto. Tutti noi almeno una volta nella vita ne siamo stati vittime e molti di noi l’hanno provata nei confronti di qualcuno. Accorgersi di essere finiti nel vortice dell’invidia è importante e ci permette di elaborare al meglio cosa accade dentro di noi.

L’invidia positiva non esiste. Non credete a chi dice il contrario. L’invidia, in realtà, è un sentimento fortemente negativo. Se lo avete provato – o magari lo provate in questo momento per qualcuno – è bene prenderne atto. Se ne siete vittime fate altrettanto.

Questa mattina mi ronzava in mente il post che state leggendo perché da qualche giorno sto percependo l’invidia di una persona amica. Non è mai un momento bello ma accade. Soprattutto quando si comincia a trovare un proprio equilibrio e – con le nostre semplici azioni quotidiane e gli atteggiamenti – si fornisce un esempio su cui riflettere.

Seguitemi.
Immaginate due amici. Uno di loro comincia a cambiare. Diventa più sorridente, ottiene successi professionali, costruisce un rapporto sempre più sano in famiglia, sembra avere sempre la giusta reazione, affronta dispiaceri e dolori con una consapevolezza maggiore. È felice.
L’altro continua a restare ancorato alla sua zona di comfort. Sceglie di non cambiare – perché ormai lo sappiamo bene che la felicità è sempre una scelta – e sceglie di restare nel suo quotidiano noto. Il lavoro non gli piace, in famiglia c’è poca armonia, la vita è una corsa continua e sente sempre il peso del mondo sulle spalle.

Il primo amico è l’esempio lampante del cambiamento possibile. E’ lo specchio che dice al secondo amico “non cercare alibi perché se lui ce l’ha fatta puoi farlo anche tu!”

A questo punto le scelte sono due: osservare il cambiamento e cercare di seguire l’amico oppure contrastarlo, invidiarlo e pensare “perché non riesco a farlo io?”.

Chi sceglie l’invidia non cresce. Continua a credere di essere sfortunato e a desiderare una vita che non ha. Chi sceglie di cambiare, invece, cambia. E con lui tutto quello che lo circonda.


Ovunque siamo in questo momento della nostra vita è il posto giusto.
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Qualunque cosa stiamo vivendo è li che dobbiamo stare. Siamo dove ci hanno portato le nostre scelte. Siamo nel punto esatto da cui è possibile ripartire. Perché è sempre possibile ripartire e tutti abbiamo le carte per farlo. Quello che fa la differenza è la scelta.

Sia chiaro, non sarete mai felici se rincorrete il sogno di una vita condotta dal vostro amico. Sarete felici quando costruirete la vostra vita cominciando dal cambiamento delle abitudini e dell’atteggiamento. E allora, vi garantisco che l’invidia non farà più parte del vostro mondo.

Anzi, probabilmente verrete invidiati. In quel caso usate la carta della compassione. Siate d’esempio semplicemente con la vostra esperienza e con le vostre abitudini. Chi vuole vedere vedrà. Chi vuole cogliere l’insegnamento lo farà. Inutile mettersi in cattedra o cercare di far cambiare chi non lo desidera. Inutile farsi montare la delusione e la rabbia o, peggio ancora, sentirsi vittime.

Prima di cominciare a cambiare bisogna assumersi la responsabilità di quel che si è diventati. E questo non è un passo per niente semplice. E’ una consapevolezza che si può raggiungere solo smontando le proprie credenze. E queste sono ben radicate nel nostro inconscio. Per smantellarle serve un grande coraggio e una grande umiltà.

Questo state chiedendo a chi prova invidia e ve lo dimostra: una scelta.

Voi andate avanti sulla strada del vostro sogno e tenete sempre ben in mente che


L'invidia è un'ammissione di inferiorità. (Honorè De Balzac)
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