Dopo il successo di “About Elly” di due anni fa il regista Asghar Farhadi è tornato con un altro film di grande impatto, vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino. Il film si è aggiudicato anche l’Orso d’Argento per le intepretazioni femminili (Sareh Bayat, Sarina Farhadi, Leila Hatami) e maschili (Peyman Moadi, Ali Asghar Shahbazi, Babak Karimi) e entrambi i premi hanno visto d’accordo sia la giuria che il “popolo” – cosa che spesso invece non accade.
Il tema della pellicola è tutto contemporaneo: il divorzio, in tal caso non all’italiana ma all’iraniana. Non a caso il titolo è, molto chiaramente, “Nader and Simin, a separation”. Una separazione, dunque, tra due coniugi parte di una società iraniana già precedentemente descritta dal regista, quella “urbanizzata” che vive nelle città ma anche nel conflitto continuo tra i vincoli della tradizione e la spinta verso il nuovo. Una storia che inizia in maniera abbastanza semplice, per complicarsi mano a mano e infittirsi in una rete di bugie e malcomprensioni, e che sembra essere incentrata sul privato, ma che a un occhio attento, anche se mancano giudizi espliciti, si mostra anche come indagine sottile e impercettibile sulla società.
Il film è stato acquistato, in Italia, da Sacher.
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