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“L’Ispettore Generale” al Teatro Piccolo

Creato il 20 febbraio 2014 da Temperamente

ispettore-generaleDamiano Michieletto, il regista “eterno giovane”, porta in scena L’ispettore Generale, commedia degli equivoci di Nikolaj Vasil’evic Gogol.

In un paesotto della sconfinata provincia russa, corre voce… anzi, no, mi correggo: l’ufficiale delle Poste, uso a leggere tutta la corrispondenza cittadina per amore dei pettegolezzi, scopre che un temutissimo Ispettore Generale del regno sta per giungere in città. Lui, come il Sindaco, uno strepitoso e mafiosissimo Alessandro Albertin, sono terrorizzati dal suo arrivo, per colpa di quei “peccatucci” che commettono impunemente da anni.

L’ambientazione scelta da Michieletto è contemporanea e la maggior parte delle scene si svolgono nel bar che funge anche da Gabinetto del Sindaco, sede delle riunioni del suo onestissimo entourage – composto dall’Ispettore Scolastico, il giudice, il Sovrintendente delle Opere Pie e i due Dobcinskij e Bobcinskij, pettegoloni gemelli come Danny DeVito e Arnold Schwarzenegger – oltre ad essere residenza personale del Sindaco, che vi abita con moglie e figlia. Casa e bottega, direi. In questo luogo di discutibile rispettabilità verrà ospitato il presunto Ispettore Generale, il giovane Ivan Aleksandr Chlestakov (Stefano Scandaletti), misero e squattrinato funzionario reale scambiato per l’importante emissario. Gli equivoci si succedono veloci insieme alle esilaranti gag, spesso accompagnati da comici ballettini dei personaggi, mentre tornano alcune indovinate trovate, come ad esempio la caduta di faccia (anzi, di naso) nella porta dei Bob e Dob-cinskij.

Le tre ore dello spettacolo volano in fretta, tra risate e divertissement appropriati in questa commedia tumultuosa e furbetta come i suoi protagonisti, per i quali non si può che provare simpatia, perché più che ladri e approfittatori appaiono come piccoli, provincialotti, ridicoli esseri umani. L’immagine finale ricorda Shining (vedere per confermare), senza affatto turbare allo stesso modo; infine, si può concorare che la battuta “Piove sempre sul bagnato”, in tutti i sensi, non è soltanto un cliché, e “prima o poi, la ruota gira”.

Al Piccolo Teatro Grassi di Milano fino al 02/03/14.


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