Provo a spingere la porta senza troppa convinzione, ma scatta, e si apre. Dentro ci sono solo la barista e un vecchio appollaiato su uno sgabello.
Non poteva andarmi meglio. Scelgo il posto più lontano possibile da tutti, ma non riesco a pensare ai fatti miei: mi aspetto che la ragazza da un momento all’altro venga da me e mi dica “stiamo
chiudendo”.
Invece si volta con una tazza fumante e dice: “ecco il tuo tè Ciano, a te che cosa ti porto?”
Ordino un tè anch’io e mi rilasso, speriamo che duri.
La Barista si rimette ad armeggiare alla macchina da caffè, il vecchio tira fuori dalla tasca una fiaschetta come quelle dei film e versa qualcosa nella tazza.
“Mi sa che non è latte” dico io.
“Eh, no, non è latte” mi risponde lui “ma mi fa pensare alle tette lo stesso, dopo un po’”
Mi squadra: “Sei nuovo tu,” mi fa “che fai da queste parti?”
“Aspetto l’ispirazione” dico io
“Macché!” dice lui. “Non sei tu che aspetti lei, ma lei che aspetta te. E s’è mai lamentata?”
E io non dico più niente.
Simone Borselli
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