Ho appena ricevuto l’invito per una due giorni di proiezioni – il 20 e 22 ottobre – su “Cinema e Risorgimento” all’Istituto italiano di cultura di Istanbul: e sono piuttosto sconcertato.
In programma
Giovedì 20 alle 16.30 e alle 18.30
Piccolo mondo antico (Soldati, 1941)
Viva l’Italia! (Rossellini, 1961)
Sabato 22 alle 16, alle 18 e alle 20
San Michele aveva un gallo (Taviani, 1973)
Allónsanfan (Taviani, 1974)
Quanto è bello lu murire acciso (Lorenzini, 1976)
Dico: e Visconti? Ma come si fa a organizzare una rassegna sulla cinematografia italiana dedicata al Risorgimento senza almeno uno dei due capolavori assoluti che sono Senso e Il Gattopardo? Ma il mio sconcerto nasce da altro: dal fatto che, a leggere questo programma, è come se il “filone” si fosse esaurito negli anni ’70. Non sarebbe stato invece preferibile proiettare qualcosa di più recente e oserei dire interessante? Eppure gli esempi notevoli non mancano: gli ultimi film di Luigi Magni (In nome del popolo sovrano, 1990; La Carbonara, 2000), Li chiamarono… briganti di Squitieri (1999), Il resto di niente di Antonietta De Lillo (2004), Fuoco su di me di Lambertini (2006), I Viceré di Faenza (2007), per finire con Noi credevamo di Martone (2010).
Ma incaricare qualcuno di competente a curare la rassegna proprio no, eh?