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l’Italia abbandona la scuola

Creato il 19 dicembre 2013 da Molipier @pier78

Scritto da: Ivan Lagrosa 19 dicembre 2013 in Cultura, News, Scuola Inserisci un commento

Ci risiamo. Ogni volta che vengono pubblicati dati riguardanti il settore dell’istruzione, l’Italia occupa pacificamente gli ultimi posti delle classifiche.

Oggi, in particolare, parliamo dei dati raccolti dalla Commissione europea riguardo il tasso di abbandono scolastico. La media europea, al riguardo, è pari al 12,7% e l’obiettivo prefissato è quello di scendere al 10%. Per il momento questo obiettivo è stato raggiunto solamente da 12 stati dell’Unione, tra cui non compaiono né la Germania, né la Francia né l’Inghilterra, comunque prossimi al traguardo.

Traguardo che per noi e atri cinque Stati dell’Unione rimane una semplice chimera: da noi la percentuale di studenti tra i 18 e i 24 anni che abbandonano gli studi è pari al 17,6%. Ci siamo impegnati talmente tanto ad entrare nella bad list che abbiamo persino superato la Romania, il cui tasso di abbandono scolastico si ferma al 17,4%. Gli altri tre Stati dei cinque peggiori sono il Portogallo con il 20,8% di tasso di abbandono, Malta con il 22,6% e la Spagna con il 24,9%.

C’è ben poco da consolarsi però: nelle regioni del sud Italia, ben uno studente su quattro abbandona la scuola.

Sono numeri terrificanti che secondo Marcello Pacifico, presidente di Anief, sono dovuti a “tagli a risorse e organici della scuola attuati negli ultimi anni” durante i quali sono stati cancellati 200mila posti e sono stati tagliati i costi per l’istruzione per 8mld di euro, tanto che l’Italia si piazza oggi al penultimo posto per investimenti nel settore scolastico: solo il Giappone, su 32 paesi presi in considerazione dall’Ocse, fa peggio di noi.

La tanto acclamata riforma Gelmini, poi, continua Pacifico, non ha fatto altro che peggiorare la già decadente situazione:  l’orario scolastico è stato ridotto di un sesto e ciò ha provocato un drastico taglio del personale docente.

Ora, o il governo attua un drastico turnaround in materia di investimenti nel settore scolastico per rilanciare l’istruzione e usarla quindi come strumento per il progresso o accettiamo l’idea di procedere verso l’involuzione. Senza con questo voler affermare che l’involuzione, il ritorno alla terra, sia un aspetto negativo, basta esserne consapevoli.

istruzione Italia scuola unione europea 2013-12-19

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