Mentre la Germania e pure la Francia del socialista Hollande premono perché l’Italia torni nelle salde mani di Monti (che però è sempre meglio di Bersani), oltremanica si scontrano due visioni diametralmente opposte sulla situazione politica ed economica italiana. Quella che vede Berlusconi come il fumo negli occhi (il The Economist) per le sue parole antieuro e quella che invece che ha scorto nelle recenti uscite berlusconiane (piuttosto euroscettiche ed eurodemolitrici) una verità ineluttabile: l’Italia senza l’euro riprenderebbe a crescere (The Telegraph).
Secondo l’autorevole giornale inglese di area conservatrice, l’Italia ha una ricchezza privata molto superiore a quella della Germania (all’incirca 9000 mila miliardi di euro), solo che essendo imbrigliata nell’euro e dunque non avendo più il controllo della propria politica economica, non riesce a liberare questa ricchezza in investimenti e dunque in politiche che facciano ripartire l’economia.
Sul punto è interessante quanto afferma il giornalista, Ambrose Evan Pritchard:
L’Italia è più ricca della Germania in termini pro capite, con circa 9.000 miliardi di euro di ricchezza privata. Il suo debito pubblico e privato combinato è al 265% del Pil, inferiore a quello di Francia, Olanda, Regno Unito, Stati Uniti o Giappone. Il paese si piazza in cima alla graduatoria dell’indice del Fondo Monetario Internazionale per ‘sostenibilità del debito a lungo termine’ tra i principali paesi industrializzati, proprio perché ha riformato da tempo il sistema pensionistico sotto Silvio Berlusconi.
Ora, soffermiamoci sull’ultima parte del passaggio: «il paese si piazza in cima alla graduatoria dell’indice del FMI per sostenibilità del debito a lungo termine». Ma avete capito? Questa verità contraddice tutto quanto hanno detto e divulgato sullo spread, sulla inaffidabilità dell’Italia nell’onorare i propri debiti e sul fatto che senza una politica di lacrime e sangue, il nostro paese rischiava il default! Come è possibile che ci abbiano preso in giro, quando a livello di FMI siamo considerati i più affidabili nella sostenibilità del debito a lungo termine?
Ma l’articolo inglese affonda la propria spada antieuro, affermando che l’Italia ha sì un grande potenziale, ma ha la valuta sbagliata. Cita in questi termini l’analista di Royal Bank Of Scotland, Andrew Roberts:
l’Italia ha ‘un vivace settore delle esportazioni, e un avanzo primario. Se c’è un paese nell’Unione europea che potrebbe trarre beneficio dal lasciare l’euro e dal ripristino della competitività, è l’Italia’.
Qual è dunque il motivo per il quale ci vogliono trattenere a forza nell’euro? Che abbia ragione, l’odiato Berlusca quando afferma che in Europa comanda la Germania, la quale ha tutto l’interesse a che l’Italia rimanga nelle prigioni dell’euro, perché così la politica economica la decidono tra Berlino e Bruxelles? Forse sì. Sicuramente, è una brutta favola che un’Italia fuori dall’euro sarebbe rovinata. Non credo più di quanto lo sia oggi dentro l’euro.
Fonte: Liberoquotidiano