L'Italia che non cambia (si rivela)

Creato il 25 febbraio 2013 da Spaceoddity
Io alla fine ho votato.
Mi sono forzato, mi sono costretto a non commettere sciocchezze (siamo sempre noi a doverci contenere) e alla fine ho votato, non per evitare sceneggiate, ma per dare una possibilità di governabilità a questo paese. Ora, però, torno a chiedermi: perché non ce ne andiamo dall'Italia?

Naturalmente - cioè: com'è ovvio che sia - ho votato a sinistra, ed era un modo per votare l'Europa in cui credo tanto, ho votato quella stessa sinistra che non ha fatto nulla per cambiare la legge elettorale e ora invece invita a ripetere le consultazioni elettorali, una sinistra che non ha fatto nulla all'opposizione, che non ha fatto proprio nulla, anzi, e ora puntava al governo.
Non posso rimproverarmi nulla, se non una mancanza di coerenza. Né posso dire - come invece penso - che sarebbe bastato (una volta tanto) essere seri per non perdere elezioni simili. O che la colpa sia del PDL, che non avrà un programma, non ha altro che una macchina mediatica al suo servizio e, contro ogni evidenza, riesce a scombinare un gioco (molto mal posto).
Io ho votato, ma a quei simpatici amici che mi chiedevano quali fossero le mie perplessità a votare a sinistra, io che sono uomo di sinistra, dico che sarebbe bene chiederlo a tutto il resto del mondo, tranne loro, che votano senza un minimo di senso critico o solo per arginare la marea di Berlusconi o del M5S. Ho votato contro il mio stesso odio per il PD.
Avevo pure chiesto su Facebook e su Twitter ragioni valide per votare il PD e nessuno, dicasi nessuno mi ha risposto, se non riferendosi alle altre forze in gioco. Cioè, anche dai più tenaci e oltranzisti compañeros non mi è giunto un solo argomento valido che giustificasse in sé quella scelta. Ora però mi sono proprio rotto le palle di questa vocazione a perdere e all'immobilismo.

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