La riduzione dei costi è essenziale per raggiungere un’ampia produzione di energia prodotta da fonte solare e diminuire la dipendenza dai combustibili fossili. Tuttavia, gli ultimi episodi del dramma italiano riguardo gli incentivi per il solare fotovoltaico hanno dimostrato che la grid parity non è sufficiente per promuovere l’adozione diffusa di tale tecnologia. Il successo travolgente del 3 Conto Energia ha portato ad un boom di impianti fotovoltaici che ha di gran lunga superato qualsiasi aspettativa. Oggi, l’Italia ha una potenza installata totale superiore di 7,2 Giga Watt, abbastanza per essere considerato un leader mondiale a fianco della Germania. La nazione vanta anche alcuni dei più grandi impianti fotovoltaici in tutto il mondo.
Tuttavia, il costo previsto dal programma di incentivazione ha suscitato allarme nel governo e ha portato alla sospensione del 3 Conto Energia soltanto dopo cinque mesi essere stato emanato rispetto alla sua durata iniziale fissata di 3 anni. Ancor prima dell’intervento improvviso del territorio, le singole regioni avevano già messo in essere alcune forme di controllo per combattere le speculazioni sulle installazioni e imponendo restrizioni su dimensioni degli impianti solari e tipologia. Per esempio, la regione Puglia, leader in termini di capacità installata totale e pro capite ha bloccato molte richieste di autorizzazione per limitare il consumo di prezioso terreno legato soprattutto alla tradizione di oliveti.
Cambio di priorità.
Per ovviare ai problemi non intenzionali legati al precedente sistema di incentivazione, il governo ha approvato il 4 Conto Energia a Maggio 2011. A parte una generale riduzione degli incentivi, la nuova legge scoraggia in particolare la distribuzione di grandi impianti fotovoltaici. Per questi impianto gli incentivi vengono ridotti ogni mese con tagli dal 20 al 30 percento entro la fine dell’anno (2011), a seconda della dimensione dell’impianto.
Ci sono anche limiti per l’utilizzo di terreni agricoli per installare impianti fotovoltaici. Per essere idonei a ricevere gli incentivi, l’installazione non deve superare la potenza di picco di 1 Mega Watt, occupare oltre il 10 percento del raccolto e deve essere ad almeno 2 km da un altro impianto. Queste restrizioni non solo evitano la distruzione di terreni produttivi, ma impedisco anche la distruzione visiva della bellissima campagna italiana.
In contrasto con le limitazioni di cui sopra, gli incentivi per CPV e impianti fotovoltaici innovativi ntegrati negli edifici sono rimasti praticamente intatti. La nuova legge favorisce proprio i sistemi fotovoltaici che sono innovativi ed estetici nella loro progettazione, installazione e integrazione.
Grid parity, stile italiano.
Con l’annuncio del 4 Conto Energia, l’Italia ha dichiarato l’intenzione di continuare la sua guida alle fonti energetiche rinnovabili e pulite. Ha riaffermato il suo impegno sul fotovoltaico puntando ad arrivare a 23 Giga Watt di installazioni entro il 2016. L’Italia ha evoluto la sua politica tariffaria d’incentivazione, non solo per aiutare il fotovoltaico ad entrare nell’era della grid parity (stimato per il 2015-2016, punto d’arrivo dopo il quale tutti gli incentivi saranno eliminati), ma anche per guidare il fotovoltaico distribuito. Il programma incoraggia l’auto-consumo di energia nel punto di utilizzo e non l’arbitrario inserimento di energia in rete. Esso sfrutta il fatto che l’energia solare è disponibile ovunque e quindi si presta benissimo alla generazione distribuita rispetto ai combustibili fossili, che devono essere trasportati e utilizzati in grandi impianti per la produzione centralizzata di energia.