L’Italia è lo zio di Sarah Scazzi

Da Marypinagiuliaalessiafabiana

Mi sono ispirata al titolo di un post dal blog di Beppe Grillo “L’italia e lo zio di Sarah“.  Ho accentato la e in quanto a poche ore dal ritrovamento del corpicino di Sarah è successa una cosa incredibile su facebook. Ci sono utenti che stanno santificando la brutale violenza di Michele Misseri.

Quanto ho detto nel precendente post relativo al gesto dello zio di Sarah, compiuto in quanto accompagnato da forte legittimazione sociale non era sbagliato, perchè a quanto pare c’è qualcuno in Italia che si dichiara pro-femminicida.

La Carfagna, la quale affermò che “L’Italia non accetta tradizioni che violano i diritti delle donne”, è al corrente di tutto questo?

Sono rimasta sconcertata. La violenza che noi donne (e bambine) subiamo in italia (come nel mondo) è effetto di una cultura costruita in modo violento attorno alle nostre vite, ai nostri corpi e alla nostra sessualità.
E’ proprio questa cultura che ha ucciso Sarah. Una cultura dove si costruisce ancora un immaginario in cui donne e bambine sono colpevoli, sono delle proprietà o sono oggetto di desideri sessuali più pervertiti.

Sarah è un’altra vittima di violenza maschile prodotta dalla nostra cultura che promuove il controllo dei nostri corpi, la colpevolizzazione delle vittime, l’approvazione (o la protezione) a chi compie violenza sulle donne e la mercificazione continua dei corpi femminili e infantili.

Sarah è figlia di una cultura che insegna ai bambini che il male viene sempre da fuori ed è straniero impedendo che i bambini e le donne possano difendersi e riconoscere di aver subito violenza.

Sono stufa delle fiabe di cappuccetto rosso, questa è la realtà. E’ un mondo di merda, ma non lo si può negare, perchè così facendo si agevola e si giustifica questa violenza. Ora basta!



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