L’Italia è una Repubblica democratica,
fondata sul lavoro ma umiliata e offesa
di Iannozzi Giuseppe aka King Lear
- Mi dica, che le piacerebbe fare da grande?
- Veramente ho superato da un pezzo i quarantacinque anni.
- Sì, ma vive con i suoi genitori.
- Ma la pensione ce l’avranno pure.
- Mio padre, una pensione minima.
- E la mamma?
- No.
- Perché?
- Casalinga. Ha badato sempre alla famiglia. Si è molto sacrificata per il bene della famiglia.
- Una donna d’altri tempi. Non ce ne sono più di donne come sua madre. Oggi le ragazze sognano di fare o le veline o le fotomodelle. Ma mi dica, lei ce l’ha una ragazza?
- La mia compagna mi ha lasciato, per via della mia situazione… voleva dei figli.
- E lei no invece.
- In verità li avrei voluti anch’io, purtroppo un disoccupato non è un buon partito.
- Capisco, capisco… Quindi lei vorrebbe prendere posto qui nella nostra azienda.
- Sono qui per questo.
- Certo. Ma non c’è solo lei. Il posto è uno, per questo l’azienda ha deciso di fare una selezione. Abbiamo bisogno di una persona affidabile e non di un lavativo. Ha idea lei di quanti candidati si sono presentati?
- Immagino molti.
- Immagina bene. Nella sola giornata di oggi me ne sono fatto venticinque. Non le dico come mi sento, un vero straccio.
- La capisco.
- Dunque, che le piacerebbe fare da grande?
- Lavorare.
- E perché proprio con noi?
- Per dare il mio contributo alla società e onorare il primo articolo della Costituzione italiana che recita che l’“Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”.
- Ha mai pensato di cercare lavoro all’estero?
- In Europa la situazione è uguale a qui.
- No, non qui nel Vecchio Continente. Pensavo a qualcosa di più radicale e meno fantasioso.
- Cioè?
- La Cina è un mercato fertile. Perché non ha mai pensato di portare la sua esperienza in Cina e aprire una attività?
- Non ho un capitale da investire.
- Ma se mi ha detto che vive in famiglia con i suoi genitori!
- E’ questo il problema.
- Non mi dica che per un figlio i suoi non le avrebbero dato i capitali necessari.
- Come le ho spiegato poc’anzi i miei percepiscono una pensione minima.
- Avranno pur messo qualcosa da parte.
- Mio padre ha lavorato tutta una vita in fabbrica, alle presse, rovinandosi la salute. Non c’è stato modo di metter da parte dei risparmi. Hanno fatto davvero tantissimo i miei, hanno fatto studiare tre figli togliendosi il pane di bocca per darlo a noi.
- Dunque, leggo sul suo curriculum vitae che lei è laureato in lettere moderne.
- E’ così.
- Ha insegnato per brevi periodi, ma non le è mai stato dato un posto fisso. Come se lo spiega?
- Non me lo spiego.
- Forse non era all’altezza.
- Se non si ha una raccomandazione dall’alto il posto fisso nelle scuole…
- Scuse, tutte scuse. Mia sorella è una vita che ha la sua cattedra. Il primo concorso che ha fatto lo ha vinto.
- Io sono una persona affidabile.
- Non lo metto in dubbio, altrimenti non l’avrei chiamata a colloquio.
- Grazie.
- Bene, direi che è tutto.
- Mi farete… mi farà sapere qualcosa?
- Questa è una azienda seria: il suo numero di telefono e la sua email sono già nel nostro database.
- C’è tanto da aspettare?
- Ci sono altri candidati da valutare.
- Non mi sa dire più o meno?
- Se avremo bisogno di lei sarà contattato.
- Aspetto dunque.
- Non si faccia comunque troppe illusioni, i candidati sono tanti e tutti aspirano ad occupare questo posto.
- Sono una persona robusta, non mi stanco facilmente… ci tengo molto a entrare nel vostro organico.
- L’attività di volantinaggio non è uno scherzo. Ora vada, le faremo sapere. Buona giornata. 0.000000 0.000000