Il potere cieco dei mercati, la fine della rappresentanza e il furto della sovranità: queste le “tre grandi fratture” analizzate nel libro di Giuseppe De Rita e Antonio Galdo “Il popolo e gli dei. Così la Grande Crisi ha separato gli italiani”. Sì perché il divorzio tra la “divina” élite politica e il popolo “ha separato con un abisso i diversi gironi della società” spezzando la catena di connessioni tra rappresentanti e rappresentati. In che modo? “Abbiamo ceduto sovranità a sfere sovranazionali e a oscuri poteri finanziari, coperti dall’impunità e inquinati dai conflitti di interesse”.
Gli “eletti” – nel doppio senso politico e sociale – hanno perso la fiducia dei cittadini e sarà difficile riconquistarla con semplici slogan, per quanto studiati e a effetto possano essere: vedi i reiterati tentativi di Casini e dei suoi compari di turno – l’ultimo è il ministro Mauro – di proporre uno pseudo-popolarismo che non sembra però avere nulla in comune con l’autentica tradizione popolare.
Ricostituire il legame tra politica e cittadinanza – legame che costituisce il perno della cosa pubblica – è la sfida che bisogna affrontare per ottenere un rinnovamento politico e sociale. La Fondazione Nuovo Millennio si batte nella convinzione che sia possibile fare “buona politica” e “buona economia” e presenta alcune proposte per ripartire dalle urgenze:
Per aumentare l’occupazione, un sistema di assunzioni semplici e poco onerose mediante un contratto di emergenza di 3 anni a 1000 euro con contributi a carico dello Stato e zero burocrazia per chi assume.
Per sostenere lo sviluppo, la riduzione delle tasse sui redditi di impresa ma non su quelli degli imprenditori e la certezza del quadro normativo attraverso un Testo Unico per la normativa d’impresa.
In sostituzione del finanziamento pubblico, micro-donazioni non da parte di imprese ma dei cittadini fino a 2000 euro con credito d’imposta del 95%.
Proposte concrete che ricevono l’appoggio dei Popolari Liberi e Forti e del loro Segretario Giovanni Palladino, nella convinzione che insieme a tutti i cittadini di buona volontà sia possibile costruire un’Italia migliore: come suggeriscono De Rita e Galdo, “Non si riaccende la fiamma dei desideri senza interpretarli, senza individuare un orizzonte condiviso, senza riscoprire il fascino di un sogno collettivo”.
Marco Cecchini