Magazine Rugby

L’Italia, l’Irlanda, gli Stati uniti e quel bicchiere che per qualcuno è sempre mezzo vuoto

Creato il 27 settembre 2011 da Ilgrillotalpa @IlGrillotalpa

L’Italia, l’Irlanda, gli Stati uniti e quel bicchiere che per qualcuno è sempre mezzo vuotoLo scorso 11 di settembre l’Irlanda in quel di New Plymouth batte con grande fatica gli Stati Uniti 22-10, senza prendere il bonus.
Un paio di settimane più in là è l’Italia a battere gli USA: anche gli azzurri fanno fatica – non come gli irlandesi – ma vincono e si conquistano un punto di bonus diventato necessario dopo l’inaspettata vittoria degli uomini in maglia verde sull’Australia.
Però sembra non contare, perché il vizio italico della critica a prescindere si percepiva già ad appena 20 minuti dall’inizio della partita con gli Stati Uniti.
“Ma dove vogliamo andare giocando così?”. “L’Irlanda ci massacra” e così via… questo il mood dei commenti di tifosi e appassionati.
Ora, che quello che stava avvenendo sul campo di Nelson non fosse una roba da stropicciarsi gli occhi, non c’è alcun dubbio al riguardo. Però con gli Stati Uniti non si doveva fare filosofia, ma solo portarsi a casa una vittoria con quattro mete. Nulla di più, nulla di meno. Dopo la marcatura di Parisse abbiamo tutti pensato che il più era fatto: una meta dopo due minuti che spalancava le porte a una “goleada”. Che probabilmente sarebbe puntualmente arrivata se Benvenuti fosse riuscito a controllare la palla e schiacciarla oltre la linea nemmeno dieci minuti dopo.
L’errore azzurro è stato quello di considerare la partita già ben indirizzata. Può succedere. Una leggerezza che ci ha fatto soffrire non poco, ma l’hanno saputa risistemare, questo è quello che conta.

Il Mondiale dell’Italia finora è andato esattamente come doveva andare: ko con gli irraggiungibili Wallabies (che però per 50 minuti non hanno saputo che pesci pigliare…), due vittorie con bonus con Russia e USA. Il gruppo di Mallett si presenterà a Dunedin la prossima domenica con un solo risultato utile per passare il turno: vincere, anche di un solo punto. Missione compiuta. Si poteva fare meglio? Certo che sì (non nei risultati, ma nel modo in cui li abbiamo ottenuti), ma pure molto – moltissimo – peggio. La tenuta mentale non è stata finora ottimale? No, e comunque non nell’arco degli 80 minuti. A volerla dire tutta nemmeno quella degli irlandesi lo è stata.
Già, l’Irlanda. Perché ora siamo qui a spellarci le mani davanti all’Irlanda vista con l’Australia. Però quella squadra lì, partite del genere negli ultimi due anni abbondanti quante ne ha fatte? Un paio, forse tre? Non più tardi di 5-6 mesi fa è arrivata a un passo dal capitolare al Flaminio, salvata solo da un drop dell’ultimo minuto. La squadra di Kidney si è presentata con quattro-sconfitte-quattro consecutive nei test match. Poi la vittoria zoppicante con gli USA e quindi l’exploit australiano. La partita successiva con la Russia si è messa subito sui binari giusti e non è che faccia un gran testo. Come la nostra partita con quegli stessi avversari.
Eppure è tutto un coro di “Non ce la possiamo fare” e consimili. Io mi chiedo perché mai. Che i favoriti siano loro è ineccepibile, ma proprio per questo hanno anche tutto da perdere. Noi invece no, solo da guadagnare. E in una gara dentro-fuori può pesare tantissimo. Dice: se si gioca come contro gli USA non ci sono speranze. Sì, o meglio, forse. Perché l’altra faccia della medaglia è che l’Irlanda giochi come contro l’Australia, cosa possibile ma assolutamente non certa. Siamo così sicuri che l’Italia vista con gli USA non possa battere l’Irlanda vista con gli Stati Uniti? Io dico che può succedere.
Dovremo essere umili e concentrati, senza svolazzi e ghirigori che non ci competono. Dovremo essere tignosi e schiacciarli con la nostra mischia. Disciplina ferrea, che concedere calci a Sexton e O’Gara è una pazzia. E poi placcare, placcare, placcare e ancora placcare. Ce la possiamo e ce la dobbiamo giocare.
Ricordo infine che secondo il 99% dei suddetti critici questa spedizione doveva naufragare nel breve volgere di poche ore dopo la scelta di non confermare Mallett alla guida della panchina dopo il torneo. Vi ricordate? Ma come si fa, ora il gruppo si disunirà, andrà come Francia 2007, siamo sempre pronti a farci del male…
Non so se ve ne siete accorti, ma non è successo nulla di tutto questo. Anzi.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :